Ieri il processo. Sarebbe arrivato alle minacce pesanti, L. B., telefonista di 23 anni, nato e residente a Termini Imerese, dipendente della ditta Island Servizi srl, pur di far cambiare gestore ad un uomo di 58 anni, residente ad Arsiè, in provincia di Belluno, nel Veneto. Una truffa messa in atto tramite il telefono avvenuta il 7 febbraio 2015. Una vicenda che ieri è approdata in Tribunale a Belluno di fronte al giudice Antonella Coniglio, con il pubblico ministero, Sandra Rossi. Il ventitreenne di Termini Imerese, promoter dei contratti di energia, deve rispondere di truffa e minaccia. A difenderlo l’avvocato Renato Vazzana del Foro di Termini Imerese. «Pronto volevamo proporle un risparmio sull’energia elettrica». È iniziata così la telefonata tra i due. L’uomo, il 58enne Veneto, gentilmente ha risposto ed ascoltato l’interlocutore. Dall’altra parte della cornetta c’era il dipendente della Island servizi srl, una società affiliata alla ditta 4 U Italia srl, un’azienda di Sesto San Giovanni, che effettua servizi di call center e di marketing. «In provincia di Belluno – ha proseguito l’operatore di call center – abbiamo abbassato le tariffe dell’energia elettrica, procederemo subito a cambiarle il contratto». A quel punto, l’uomo dice che non vuole procedere al cambio: “ a me va bene così, non cambi nulla”. È a quel punto che i toni si fanno aggressivi ed iniziano le minacce. Il “presunto cliente” registra tutto. “Le ho detto -continua al telefono il centralinista termitano- che se lei non cambia il contratto le faccio staccare subito la corrente elettrica”. Il giovane centralinista insiste nel suo intento di far cambiare il contratto, mentre l’uomo Veneto continua a dire di no. Nel frattempo la conversazione viene registrata. I toni si accendono fino a quando il giovane avrebbe minacciato l’uomo cercando in tutti i modi di tentare così la truffa. La telefonata dura diversi minuti poi, il cinquantottenne decide di andare dai carabinieri a denunciare i fatti. Ed ecco che la Procura del Tribunale di Belluno apre un fascicolo. Il magistrato da incarico agli investigatori di risalire a quella voce che nel pomeriggio del 7 febbraio 2015 avrebbe minacciato e tentato una truffa per mezzo telefonico. Ed è così che i carabinieri arrivano al giovane di Termini Imerese. Martedì presso il Tribunale di Belluno davanti al giudice Antonella Coniglio, ed al pubblico ministero, Sandra Rossi, si è svolta la prima udienza. Il processo è stato rinviato per impedimento del difensore di fiducia del giovane, l’avvocato Renato Vazzana, impegnato in un processo con detenuti presso il gup Palermo.