Numero chiuso Università – UDU: Ricorso collettivo al TAR

In seguito al ricorso interno presentato dall’UDU – Unione degli universitari all’Università degli studi di Palermo per il ritiro in autotutela dei bandi di concorso 2017/18 con i quali è stato istituito il numero programmato locale in 39 corsi di studio della Scuola Politecnica, della Scuola delle Scienze Umane e del patrimonio culturale e della Scuola di Scienze di base, siamo stati ricevuti dal Prorettore Vicario, Prof. Mazzola, e dal Prorettore alla Didattica, Prof.ssa Auteri. Lo scrive Fabrizio Lo Verso, Coordinatore UDU Palermo.
E’ stata ribadita la nostra richiesta originaria, così da permettere l’immatricolazione con “riserva” a tutti gli studenti, ma – visto il momento particolare che si trova ad affrontare il nostro Ateneo – questa è stata rigettata in quanto ritenuta troppo onerosa ed impegnativa per l’Amministrazione.
Durante l’incontro – dice Lo Verso – è stato chiesto anche di rivedere insieme l’offerta formativa in vista dell’anno accademico 2018/19, mettendo in evidenza tutte le criticità presenti attualmente. Abbiamo dimostrato in prima battuta come per moltissimi corsi di studio debba essere consentito il libero accesso per mancanza dei requisiti previsti dalla legge n.264/99 oppure per la presenza di una domanda inferiore rispetto al numero di posti messi a bando. E’ stato evidenziato come sia possibile, attraverso l’accorpamento di alcuni corsi simili o la soppressione di corsi con un numero eccessivamente esiguo di iscritti, ottenere una maggiore disponibilità dei punti organico (e quindi di docenti) utile per eliminare le barriere all’accesso nei corsi più richiesti.
Abbiamo convenuto, insieme all’Amministrazione, come sia necessario e possibile rivedere i criteri di assegnazione dei punti organico tra i vari dipartimenti, ridistribuendo quindi in maniera più omogenea il numero di docenti, al fine di dare le giuste risposte alle richiesti degli studenti che intendono immatricolarsi nell’Ateneo palermitano.
L’Amministrazione d’Ateneo – spiega Lo Verso – ha manifestato comunque l’intenzione di avviare con noi un tavolo tecnico – anche in presenza dei delegati alla didattica delle singole Scuole – per analizzare singolarmente i corsi di studio e procedere verso una apertura quasi totale della nostra Università per l’anno prossimo, ma non quella di accogliere il nostro ricorso interno per l’anno corrente.
Come precedentemente annunciato, pertanto, in seguito alla pubblicazione delle graduatorie abbiamo deciso di iniziare a raccogliere le adesioni per presentare eventualmente dei ricorsi collettivi dinanzi al giudice amministrativo, impugnando le singole graduatorie senza, tuttavia, richiedere il risarcimento del danno per gli studenti, in modo tale da non arrecare un danno economico all’Ateneo e poter utilizzare queste risorse per sopperire eventualmente alle necessità che potrebbero essere affrontate in caso di accoglimento.
Attenderemo la pubblicazione di tutti gli scorrimenti – dice Lo Verso – per valutare il deposito ufficiale del ricorso. Ciò permetterà di capire in quali corsi sarà possibile ottenere un provvedimento risolutorio da parte dell’Ateneo e in quali, invece, sarà necessario chiedere una pronuncia del Tar per far riconoscere il diritto allo studio di tutti gli studenti.
I ricorsi che eventualmente presenteremo tuttavia non avranno efficacia erga omnes, quindi solo chi li sottoscriverà potrà giovare di una possibile pronuncia positiva del giudice. Per questo motivo chiediamo, già da adesso, a tutti gli studenti di aderire al nostro ricorso, di partecipare alla nostra fotopetizione sui social network e di mobilitarsi con noi per diffondere il più possibile questa nostra campagna.
Tutti gli interessati potranno venirci a trovare nella nostra AulaZero, in Viale delle Scienze, ed. 7 (vicino alla biblioteca centrale di Ingegneria) oppure contattarci al numero 3275753628 (Fabrizio Lo Verso).

 

 

redazione

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