Il comportamento dell’operatore telefonico che attiva un servizio a pagamento mai richiesto dal cliente può risultare penalmente rilevante fino a configurare il reato di truffa. A stabilirlo la sentenza numero 42515/2017 del 18 settembre della seconda sezione penale della Corte di Cassazione che ha confermato la condanna di un operatore di una società di telefonia per il reato di truffa proprio per aver posto in essere un simile comportamento.
In una nota il presidente dell’Unione dei Consumatori Manlio Arnone: “La delibera dell’AGCOM sulla tariffazione a 28 giorni ha chiarito che il problema non è di natura economica ma, piuttosto, di trasparenza verso i consumatori, si ritiene che questo nuovo metodo di fatturazione “inganni” il consumatore celando la 13esima mensilità. Partendo da questo presupposto, si potrebbe addirittura configurare l’artifizio previsto dal codice penale per il reato di truffa. Ci aspettiamo delle novità nei prossimi mesi, sia come intervento dell’Autorità sia come nuova posizione dei gestori, ma nelle more il consiglio che diamo agli utenti è di fare una contestazione scritta al proprio gestore, per ricevere maggiori informazioni il numero dedicato è lo 0918439038, oppure è possibile contattarci compilando il form sul sito: http://www.unionedeiconsumatori.it”.
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