Cancelleri e Musumeci. Si allarga il fronte pro forestali, ma….

Altro sostegno a favore dei forestali e altro sostegno per il comparto da rivedere secondo tanti e pochi fatti nella realtà dei fatti. Questa volta, il sollecito ad applicare quanto prima nuovi impulsi, è venuto da Giancarlo Cancelleri l’esponente siciliano del M5S,fermato dai giudici palermitani, con la conferma della sospensiva da parte del Tribunale sulle regionarie. Al centro della vicenda il ricorso di Mario Giulivi escluso a suo tempo dalla selezione per non aver sottoscritto il codice etico ma, in tour nel catanese, per cercare di racimolare e portare avanti una campagna politica che si prevede incandescente su chi sarà al timone di una Regiona Sicilia che vive di difficoltà oggettive e soggettive sempre maggiori.
Il leder siciliano ha incontrato molti forestali presenti nell’hinterland, e come sempre da parte dei lavoratori è stato messo alle strette su domande che interessano maggiormente il comparto, visto che in Sicilia vanta una forza paragonabile ad una azienda multinazionale. Obiettivi comuni su alcuni punti e cioè quello di ridare dignità a tanta gente che vive di questo lavoro, ma limitazioni quando si tratta di andare a stabilizzare l’intera categoria. Per Cancelleri lo scoglio principale è quello di trovare l’accordo con lo Stato e ‘l’inps per cercare di rimpiegare le somme di ds agricola dei lavoratori in giornate lavorative per tutto l’anno. Questo è l’intento condiviso per tanti, ma di difficile attuazione per il neo candidato, visto i modi restii su cui si porta avanti il discorso dei forestali in ottica visiva e politica nel contesto generale. Uscire dall’incubo di perenni scioperi e viaggi dei lavoratori sotto il palazzo dell’ARS, per chiedere i fondi per iniziare a lavorare è il primo obiettivo che si deve porre il governo regionale, uscendo da una spesa corrente che deve essere fissa e stanziata annualmente nel bilancio siciliano.
Situazioni che sono già inserite nel ddl 104 presentato all’ARS dai Forestali , ma che trova ostacoli annualmente nell’applicazione dello stesso. Tutti concordi e d’accordo nelle parole, ma non concreti nei fatti, e questo è proprio la preoccupazione dei tanti lavoratori. Proclami anche sui fondi europei, mai realmente utilizzati per il dissesto idrogeologico, con realtà che potrebbero essere di causa comune ad un problema regionale che ha tanto bisogno di realtà e dignità lavorativa che piano piano stà scivolando sotto gli occhi di tanta povera gente che soffre in silenzio.

Antonio David

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