L’epopea della MIL.M.ART durante il secondo conflitto mondiale

La difesa delle coste siciliane durante sbarco anglo-americano del 1943, denominato col nome in codice “Husky” (cane da slitta), fu affidata anche alla “Milizia per la difesa costiera” (M. da Cos.) creata nel 1935 dalla “Milizia per la difesa antiaerea territoriale” (DICAT) che a sua volta ne aveva ereditata la mansione dai Reggimenti dell’Artiglieria da Costa istituiti nel 1888. La Milizia per la difesa costiera, insieme alla M.D.I.C.A.T. (Milizia Difesa Contraerea Territoriale) (vedi su questa Testata giornalistica l’articolo dello scrivente: “Le postazioni militari costiere siciliane nel quadro delle operazioni belliche del Secondo Conflitto Mondiale”) ebbe la responsabilità della difesa terrestre con particolare riguardo alle piazzeforti marittime e basi navali militari, il controllo dei punti strategici per eventuali sbarchi nemici, incluse le Isole minori. Le armi in dotazione per contrastare gli eventuali assalti erano composti di batterie aeree e antinave, unite alle batterie mobili (autocannonni o treni armati). Oltre a questi accorgimenti vi erano altri sistemi di protezione a difesa dei punti strategici: la sorveglianza a distanza per opera del naviglio militare, sorretti dal controllo dei sommergibili, un accurato sbarramento di mine e infine sistemi di chiusura che evitavano l’accesso al porto tramite particolari dispositivi. Nel 1938, la “Milizia per la difesa costiera” assunse il nome di MIL.M.ART (Milizia Marittima Artiglieria) subordinata alla Regia Marina: un’unità speciale della Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale (MVSN). Alla Regia Marina spettavano l’addestramento degli uomini, le funzioni logistiche ed erano di loro appartenenza le batterie e gli automezzi dispiegati. Già nel 1939 la MIL.M.ART, ebbe un suo ordinamento inquadrandosi in unità militari corrispondenti ai gruppi: 1° Legione MILMART Venezia, 2° Legione MILMART La Spezia, 3° Legione MILMART La Maddalena, 4° Legione MILMART Cagliari, 5° Legione MILMART Taranto 6° Legione MILMART Messina, 7° Legione MILMART Augusta, 8° Legione MILMART Trapani, 9° Legione MILMART Pantelleria, 14° Legione MILMART Reggio Calabria e i gruppi autonomi di Siracusa, Tripoli, Asmara, Mogadiscio. Data l’ampia area su cui queste unità vigilavano e l’approssimarsi incombente di uno sbarco nemico, si decise che alle Legioni dislocate in Sicilia: la 6ª, 7ª e 8ª si aggiungessero in ausilio altri organismi di difesa: le Centurie speciali CC.NN. (Camicie Nere), in numero complessivo di ventitré. Il quadro d’insieme a questo punto si aggiornava e presentava la seguente configurazione: 1º Gruppo Legioni MILMART, comando a Messina (6ª Legione MILMART, sede comando a Messina; 7ª Legione MILMART, sede comando ad Augusta; 8ª Legione MILMART, sede comando a Trapani; 9ª Legione MILMART, sede comando a Pantelleria; 14ª Legione MILMART, sede comando a Reggio Calabria). 2º Gruppo Legioni MILMART, comando a La Spezia (1ª Legione MILMART, sede comando a Venezia; 2ª Legione MILMART, sede comando a La Spezia; 3ª Legione MILMART, sede comando a La Maddalena; 4ª Legione MILMART, sede comando a Cagliari; 5ª Legione MILMART, sede comando a Taranto). Dalla 166ª Legione di Messina (50ª Centuria di Difesa Costiera, 51ª Centuria di Difesa Costiera, 52ª Centuria di Difesa Costiera, 53ª Centuria di Difesa Costiera, 54ª Centuria di Difesa Costiera, 55ª Centuria di Difesa Costiera). Dalla 168ª Legione di Ragusa (58ª Centuria di Difesa Costiera, 59ª Centuria di Difesa Costiera). Dalla 159ª Legione di Siracusa (60ª Centuria di Difesa Costiera, 63ª Centuria di Difesa Costiera). Dalla 170ª Legione di Agrigento (67ª Centuria di Difesa Costiera, 68ª Centuria di Difesa Costiera). Dalla 172ª Legione di Enna (72ª Centuria di Difesa Costiera, 73ª Centuria di Difesa Costiera, 74ª Centuria di Difesa Costiera). Dalla 173ª Legione di Caltanissetta (75ª Centuria di Difesa Costiera). Dalla 174ª Legione di Trapani (76ª Centuria di Difesa Costiera, 77ª Centuria di Difesa Costiera, 78ª Centuria di Difesa Costiera, 79ª Centuria di Difesa Costiera, 80ª Centuria di Difesa Costiera, 81ª Centuria di Difesa Costiera, 82ª Centuria di Difesa Costiera). Cui si univano il Gruppo autonomo di Siracusa, il Gruppo autonomo di Tripoli; il Gruppo autonomo di Asmara; il Gruppo autonomo di Mogadiscio e la Scuola MILMART di Messina. Questo è quanto c’è noto per il momento, del quadro strutturale delle MIL.M.ART. in attesa di nuovi studi approfonditi. E’ certo che diverse unità dopo l’Armistizio, avvenuto il giorno 8 settembre del 1943, si disgregarono, mentre altre rimasero al servizio degli occupanti Anglo-Americani come “ausiliari” perdendo le denominazioni”costiere”. Anche se son passati più di cinquanta anni, di ciò che furono tali unità, con le loro postazioni di difesa, generano ancora oggi quell’attrazione particolare tanto è vero che molti appassionati di storia militare e di rievocazioni, hanno recuperato questi diversificati siti di archeologia militare e continuano a farlo valorizzandoli e preservandoli dall’incuria.

Articolo pubblicato in origine, giovedì 9 Agosto 2012

Giuseppe Longo

@longoredazione

A destra  Emblema della Regia Marina da Wikipedia

A sinistra:  Foto per gentile concessione di Vincenzo Iavarone

redazione

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