Da Polizzi a Palermo per gli amici Dolce&Gabbana

Cresce l’attesa per l’alta moda a Palermo e Monreale di Dolce & Gabbana. In città non si parla altro che di un fine settimana all’insegna delle bellezza di colori di terra di Sicilia e dove dalla terrazza Martini, i colori degli ombrelloni e sedie a righe bianche e blu, risaltano la freschezza di abiti leggeri e camice personalizzate con disegni rigorosamente siciliane, con limoni,carretti e paladini di terra conterranea. Sono arrivati i primi ospiti di fama mondiale in mare palermitano, e gli yatch sono attraccati nel porto palermitano con ospitalità data dagli stilisti in pura e semplice tradizione siciliana, “così come i genitori hanno insegnato”.. tengono a precisare.
Dall’intervista fatta in questi giorni, hanno confermato la loro felicità: «Abbiamo invitato clienti da tutto il mondo, Cina, Giappone, Russia, per noi l’ospitalità è sacra e lo spazio è quello che è. I palermitani conoscono la loro città, questo è il momento di farla gustare a chi non sa nulla: ci piace che i nostri acquirenti capiscano quale è la nostra fonte di ispirazione, quali sono le nostre radici. Insomma, vogliamo spiegare al mondo cos’è la Sicilia». Già, cos’è? «L’elenco è lunghissimo. La parola chiave è bellezza e, quando ne hai tanta, la ignori. Qui la bellezza è ovunque, nelle architetture e nei vicoli, a Ballarò. La Sicilia è bellezza e amore, bisogna avere il coraggio di dirlo, perché è stata sempre un po’ denigrata, messa da parte. Come tutto il sud». I due, disponibili alle chiacchiere, puntano sulla leggerezza. Rivelano il ruolo di Palermo: «Dopo la prima stagione non capivamo bene cosa volevamo essere. Da Polizzi siamo venuti a Palermo – a proposito siamo amanti di pasticcerie e ci manca Mazzara, ci manca “Il Pinguino” – e a un certo punto, a un angolo di via Libertà, abbiamo visto il manifesto di una ragazza nuda con uno scialle, affacciata a un balcone barocco: ecco, abbiamo detto, questa è la nostra immagine. Era una foto di Letizia Battaglia che noi avevamo confuso con Ferdinando Scianna. Siamo rimasti in zona…»
«Oroglioso di essere siciliano »dice Domenico Dolce di Polizzi Generosa, un ragazzo che dalla bottega del padre ha portato le sue idee e la sua voglia di realizzarsi in giro per il mondo, trovando in Stefano Gabbana una spalla ideale per realizzare tutto ciò che conosciamo, dando un lustro di sicilianità ad entrambi, visto che Stefano si specchia in tutto e per tutto nella semplicità di Sicilia, sentendosi anch’egli un siciliano , pur non essendolo. Emozionati entrambi per essere Palermo e Monreale, contenti di portare la moda mondiale in una terra che li vede già protagonisti , hanno trovato per le vie della città l’affetto e il calore che solo il siciliano sa dare. Infatti pensano di allargare la loro esperienza siciliana in altri luoghi come Agrigento e Siracusa, estendendo i colori dei paesaggi e con un seguito e un indotto che sfiora il milione di euro tra parrucchieri, maestranze e tanta gente che sta allestendo il tutto nel migliore dei modi .
«Ci auguriamo che i palermitani non si offendano se non potranno sedersi tra il pubblico. Ci piacerebbe invitare tutti ma non si può, anche per ragioni di sicurezza».
E i vip? «Ma no, abbiamo fatto un’eccezione l’anno scorso, a Napoli, invitando la Loren, perché la collezione era dedicata a lei. Ma questa volta è dedicata alla Sicilia». Hanno voluto invitare vip da tutto il mondo per far conoscere le loro origini e il calore dei siciliani, e dalle prime impressioni e nei fatti, il successo è già garantito, e questo certamente fa ben sperare nel successo di fine settimana, ve il palermitano, pur non potendo essere in prima fila, saprà ripagare il privilegio fatto da Dolce&Gabbana.

Antonio David

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