“Altro che tutela dei prodotti tipici del Mezzogiorno, l’Accordo Bilaterale tra Unione europea e Cina rischia di assestare un colpo pesante all’economia meridionale, che proprio sulla commercializzazione delle sue eccellenze enogastronomiche fonda una parte consistente della sua economia. Nell’elenco dei 100 prodotti che saranno tutelati da possibili contraffazioni nel mercato cinese 26 riguardano l’Italia, ma il Meridione è presente soltanto con la mozzarella di bufala. Davvero una magra consolazione, se non addirittura una beffa, viste le tantissime produzioni locali di cui si può fregiare il Sud e che in maniera netta, se non addirittura brutale, sono state escluse. Rimarranno così senza alcuna tutela produzioni rinomate nel mondo, come l’olio d’oliva, a cui è stato preferito quello greco o austriaco, oppure le arance tarocco, o il Pistacchio di Bronte oppure infine le importanti produzioni vinicole come il Marsala o il Primitivo di Manduria. Tanti prodotti così non avranno alcuna protezione dalle contraffazioni, danneggiando i produttori e più in generale la nostra economia. E viene da chiedersi dove era il nostro Paese mentre veniva firmato questo accordo bilaterale, e quali siano stati i criteri seguiti nello stilare l’elenco dei 26 prodotti italiani da tutelare. Non sarebbe stato meglio dare spazio e protezione a prodotti che hanno una minore presenza nel mercato della grande distribuzione e perciò di fatto più deboli ed esposti alle contraffazioni? Mi auguro, perciò, che il governo italiano intervenga repentinamente, anche perchè se si firmano accordi che in maniera così palese penalizzano il nostro Paese ed alcune sue produzioni enogastromiche, a ben poco servono i fondi stanziati, le campagne di informazione e soprattutto le costose promozioni all’estero dei nostri prodotti”. Lo dichiara la senatrice di Alternativa popolare-Centristi per l’Europa, Simona Vicari.
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