Le elezioni a Termini Imerese sono a rischio annullamento a seguito della candidatura di Francesco Giunta: presentato il ricorso. Incandidabile per la legge Severino.
Il deputato regionale 5stelle: “Il candidato arrivato primo alla competizione dell’11 giugno ha una condanna definitiva per truffa e falso. Ai sensi del d.lgs 235 del 2012 non avrebbe potuto nemmeno partecipare alla competizione, figurarsi se è eleggibile.

“Il ballottaggio a Termini Imerese va assolutamente bloccato”. Lo dice Trizzino in una nota mandata a tutti gli organi di stampa. “Non possiamo permettere che i cittadini votino per un potenziale sindaco che è ineleggibile. Anzi, a dirla tutta, Francesco Giunta per la Severino non poteva nemmeno candidarsi, visto che ha una condanna definitiva alle spalle”. Il deputato M5S all’Ars Giampiero Trizzino chiede il blocco delle operazioni di voto alla luce dei fatti emersi nelle ultime ore. Il ricorso è stato presentato a firma dello stesso candidato a sindaco del M5S Armando Di Liberto: all’Ufficio Elettorale di Termini Imeree, alla Commissione Elettorale della Corte dei Conti di Palermo, al Presidente del Tribunale di Termini Imerese, al Prefetto di Palermo, all’Assessore Regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica. Di Liberto in questa tornata elettorale é arrivato al terzo posto su cinque candidati a sindaco per la città di Termini Imerese. Con appena 48 voti Vincenzo Fasone aveva battuto Armando Di Liberto e andata al Ballottaggio con Francesco Giunta. Giunta ha ottenuto il 22.52% delle preferenze pari a 3306 voti, Fasone il 21.3% delle preferenze pari a 3128 voti. Armando Di Liberto 20.98% delle preferenze pari a 3080 voti, Giuseppe Lucio Maria Preti 19.32% delle preferenze pari a 2837 voti, Pietro Sorce 15.88% delle preferenze pari a 2332 voti. “Abbiamo improntato la nostra campagna elettorale sull’onestà e la trasparenza. Termini – dichiara Di Liberto- per troppi anni ha subito la malapolitica. È arrivata l’ora di cambiare, non possiamo permetterci di avere persone condannate per truffa alla guida della città”. “Il candidato del centro destra -continua Trizzino- che ha raccolto più voti domenica scorsa non è eleggibile, non avrebbe nemmeno potuto presentare le propria candidatura, tenuto conto della condanna subita nel 2013 per truffa e falso, passata in giudicato nel 2014. Non possiamo permettere che i cittadini di Termini votino per una persona che, se dovesse essere eletta, sarebbe comunque dichiarata decaduta. Abbiamo già allertato gli organi competenti chiedendo di effettuare tutti i controlli necessari affinché non si arrivi al ballottaggio, il cui risultato sarebbe comunque falsato”. Sulla questione interviene anche il senatore M5S Vito Crimi: “I cittadini di Termini Imerese si ritrovano a dover subire una beffa al quadrato: hanno partecipato al primo turno di elezioni con un candidato condannato che non doveva essere ammesso, e andranno alle urne per il ballottaggio con lo stesso candidato, che potrebbe perfino essere eletto sindaco, ma decadrebbe immediatamente, riportando gli elettori nuovamente al voto”.
“Termini Imerese – conclude Trizzino – non ha forse già subito abbastanza traumi? Da quasi un anno il Comune è commissariato, in seguito alle dimissioni dell’ex sindaco Salvatore Burrafato, inquisito per peculato, falso in atto pubblico ed altro. Adesso potrebbe ritrovarsi con un’elezione annullata per un candidato condannato”.
Francesco Giunta, candidato alla carica di sindaco con il gruppo di liste #francescogiunta2017, Forza Italia, Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale risulta avere una condanna con sentenza n.325/2013 del Tribunale di Termini Imerese, passata in giudicato il 25 novembre 2014. Lo stesso, ha patteggiato la condanna in via definitiva a 16 mesi di reclusione (pena sospesa) ed una multa di mille euro, per i reati di truffa e falso ideologico per fatti commessi in qualità di mandatario della SIAE.
“Agendo -si legge nella sentenza- in qualità di mandatario per conto della Società Italiana Editori Autori, al fine di commettere il reato falsamente attestava sulla riversarle un pagamento risalente al 2011 di €.1.697,52, venivano riscossi a titolo di penale contrattuale dell’organizzazione di spettacoli all’aperto tenuti il 25 aprile 2011 a Cerda. Con l’aggravante di avere commesso il reato per eseguire altro reato e conseguire il profitto”. Se cosi fosse ricadrebbe nell’ipotesi prevista dal decreto Severino secondo cui non possono candidarsi alla carica di sindaco “coloro che sono stati condannati con sentenza definitiva alla pena della reclusione complessivamente superiore a sei mesi per uno o più delitti commessi con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione o a un pubblico servizio.
Tutto ha inizio quando i candidati a sindaco per la città di Termini Imerese hanno presentato le candidature presso gli uffici elettorali del Comune allegando semplicemente autocertificazione carichi pendenti “puliti”. Nessuno però ha controllato gli estratti dal casellario giudiziale, così da permettere un controllo sulla veridicità di quanto attestato. Il decreto prevede che l’ufficio preposto all’esame delle liste dei candidati non debba ammettere i candidati che non producano l’autocertificazione oppure per i quali sia accertata una condizione di incandidabilità sulla base degli atti o documenti in suo possesso. “La campagna elettorale -replica Francesco Giunta- si dovrebbe fare sui programmi e sulle idee e non spargendo veleni ovvero denigrando i concorrenti, come qualcuno è portato a fare. Io sono in coscienza a posto dinanzi a Dio e agli uomini. Incolpevole, ho avuto una brutta disavventura che non auguro a nessuno e che ha fatto già soffrire abbastanza la mia famiglia e me stesso. Chiedo di essere giudicato per i miei quasi cinquant’anni di vita trasparente e fra la gente. In ogni caso, così come certificato dalla commissione elettorale centrale in fase della presentazione della candidatura a sindaco che non ha rilevato alcuna motivazione ostativa alla candidatura stessa. Vi è da aggiungere che i reati contestati non rientrano nella fattispecie di cui alla Legge Severino così come certificato da un parere pro veritate redatto dal Prof. Avv. Gaetano ARMAO. Alla luce di quanto sopra sono candidabile ed eleggibile. Mi riservo di presentare querela nei confronti di Trizzino e di Crimi che senza alcuna cognizione giuridica sentenziano dall’alto del nulla”.