Svolta nel processo e cade l’accusa di tentato omicidio per il giovane termitano: secondo il giudice era legittima difesa. Immediata la scarcerazione per Salvatore Boscarino.
Colpo di scena in aula durante l’udienza di convalida dell’arresto di Salvatore Boscarino, 24 anni, di Termini Imerese. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale don Termini Imerese, Stefania Gallì, ha scarcerato il giovane convertente il capo di imputazione da tentato omicidio a lesioni fisiche. Durante l’udienza di convalida, la Procura della Repubblica aveva chiesto l’applicazione della misura cautelare in carcere, dove peraltro il giovane si trovava da subito dopo l’aggressione. Salvatore Boscarino ha risposto alle domande del giudice fornendo tutta una serie di elementi a sua giustificazione per il gesto estremo.
Il giudice ha accolto così la tesi difensiva dell’avvocato Francesco Paolo Sanfilippo ed ha pertanto derubricato il reato da tentato omicidio in lesioni fisiche. Inoltre, il giudice ha dato atto della legittima difesa, specificando che la condotta del Boscarino era stata determinata dalla violenta aggressione fisica subita da Giuseppe Bellitteri, di 35 anni, residente a Termini Imerese.
Il GIP ha così, accolto l’istanza difensiva di immediata scarcerazione e ha disposto la liberazione del giovane.
La vicenda risale alla mattina dello scorso giovedì, intorno alle 9:30, in piazza Cesare Civello, nel cuore del paese di Campofelice di Roccella. Il giovane avrebbe sferrato due coltellate ad un altro venditore ambulante di frutta e verdura che avrebbe occupato il suo posto di ambulante prima che lui venisse.
Tutto inizia quando Boscarino avrebbe visto il suo posto occupato da Billitteri.
Dopo avere iniziato a discutere, dalle parole i due sarebbero passati ai fatti. Secondo una prima ricostruzione fatta dagli agenti del Commissariato di polizia di Termini Imerese, diretti dal vicequestore aggiunto Francesco Cassataro,
Billitteri avrebbe estratto un coltello a serramanico per intimidire Boscarino, che però sarebbe riuscito a disarmare il suo ‘collega’ e, dopo essersi impossessato del coltello, lo avrebbe colpito al ventre e poi al petto. Due coltellate che non hanno compromesso nessun organo vitale ma, soltanto punti di sutura. Salvatore Boscarino dopo un paio di ore si è costituito raccontando i fatti in commissariato. Viene portato in carcere e dopo una notte tra le mura di una cella viene processato e, subito dopo scarcerato per il reato di tentato omicidio.