Amministrative: Attenzione a come si vota nei comuni con meno di 15.000 abitanti

Solo una scheda per eleggere sia il Sindaco che i Consiglieri Comunali.
Ciascun candidato alla carica di Sindaco sarà affiancato dalla lista elettorale che lo appoggia, composta dai candidati alla carica di Consigliere.
Sulla scheda è già stampato il nome del candidato Sindaco, con accanto a ciascun candidato il contrassegno della lista che lo appoggia.

Il voto per il Sindaco e quello per il Consiglio sono uniti: votare per un candidato Sindaco significa dare una preferenza alla lista che lo appoggia.

VOTO DISGIUNTO: L’elettore potrà decidere di votare un candidato sindaco e una lista che sostiene un altro candidato sindaco (voto disgiunto). Questa seconda modalità in pratica produce l’effetto di vanificare quasi del tutto la scelta dei candidati consiglieri di un altro candidato in quanto il voto espresso per un altro candidato Sindaco produce il trascinamento di tutta la sua lista che lo appoggia a cui andranno i 2/3 dei seggi disponibili. Se un un elettore vuole votare due consiglieri non dovrebbe commettere l’errore di scegliere un sindaco diverso.

VOTO DI GENERE: Attenzione anche alla doppia preferenza di genere. Cioè la possibilità di esprimere due voti a due candidati della stessa lista di cui almeno uno deve essere di sesso femminile. Su questa norma numerose sono state le polemiche perché sarebbe più facile identificare il voto nelle varie sezioni abbinando nomi diversi. Inoltre nella scheda elettorale se il secondo nome non risulta essere candidato nella stessa lista non viene annullato il voto ma solo la preferenza errata, questo fa si che praticamente nella scheda elettorale ci si possa scrivere anche la propria firma depotenziando quindi la segretezza del voto.

Nei comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti si può esprimere una sola preferenza.

Viene eletto Sindaco, il candidato che ottiene il maggior numero di voti. Non ci saranno ballottaggi.

Nei comuni con più di 15 mila abitanti è eletto sindaco il candidato che raggiunge il 40%+1, mentre il premio di maggioranza viene assegnato sole se la coalizione arriva al 40%+1 dei voti. In caso contrario si va al ballottagio dopo 15 giorni

Una volta eletto il Sindaco viene anche definito il Consiglio: alla lista che appoggia il Sindaco eletto andranno i 2/3 dei seggi disponibili, mentre i restanti seggi saranno distribuiti proporzionalmente tra le altre liste. Possono per cui verificarsi delle paradossali ingiustizie soprattutto nella nomina dei consiglieri. Per esempio un consigliere presente nella lista del sindaco vincente con pochissimi voti può risultare eletto mentre un consigliere con una valanga di voti, ma presente nella lista di un candidato sindaco non eletto, resterebbe fuori dal consiglio comunale.Dal nostro punto di vista il voto DISGIUNTO rischia di produrre solo grossolane ingiustizie e mancanza del rispetto della volontà popolare.

 

Redazione

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