“Fortunata” un film tremendamente umano.

“Fortunata” un film uscito da poco nelle sale cinematografiche con la regia di Castellito e la sceneggiatura di M. Mazzantini.
La Mazzantini ci sorprende ancora, Fortunata è un film che ancora una volta dona spazio ed attenzione alle famiglie in difficoltà pur parlando di temi che non conoscono differenze tra classi sociali, il dramma della separazione, l’affidamento dei figli minori, il carico emotivo e destabilizzante che questo comporta, che certamente è vissuto e gestito diversamente quando c’è una disponibilità di denaro, ed una rete o amicale o familiare che ti sostiene.
Separarsi è sempre una brutta esperienza, ma se si è poveri o precari è una vera tragedia nella tragedia.
Fortunata è una storia ambientata nella periferia romana, con protagonista una donna, in piena fase di separazione dal marito, dopo una storia turbolenta fatta di violenze, sopprusi.
La donna-protagonista con un nome che sembra essere una beffa del destino, di fortuna, infatti sembra non avere nulla, si adatta a vivere alla meno peggio come parrucchiera andando in giro a sistemare i capelli, portandosi dietro il suo bagaglio di sofferenza e precarietà, nonché la difficoltà di gestire e crescere una bambina di otto anni, che essendo piccola non può capire ancora molto di come funzionano le cose nella vita.
La donna nonostante le difficoltà coltiva un sogno, una speranza, è quello che resta quando si è poveri, la speranza di migliorare, di potercela fare nonostante tutto, aprire una parrucchieria tutta per sé insieme all’amico di sempre, un giovane la cui vita non ha regalato neanche a lui grandi sorprese, ma amarezze, una madre ex attrice, malata di alzhaimer e tanta povertà, solo il ricordo di momenti migliori, l’interpretazione di Antigone, tragedia greca espressione di grandi valori, il rispetto delle persone, il desiderio di dare degna sepoltura ad un uomo, la forza dei legami .
La piccola esprime un disagio è cosi facendo attira l’attenzione sputando e mostrando atteggiamenti di sfida verso la madre, da qui l’intervento prima della scuola, poi dello psicologo, che cerca di capire, di andare all’origine del disagio della bambina.
Aperta una pentola, cominciano ad uscire “gli spaghetti guai”, da questi incontri finirà per trarne vantaggio anche Fortunata , che prende coraggio e fa un passo forse troppo azzardato chiedere del denaro in prestito a degli strozzini, forse per accelerare i tempi della sua riuscita.
La parola d’ordine in questo film è “umano” sbagliare è umano, provare delusione è umano, nonostante tutte le avversità è importante vivere, vivere nonostante tutto, come la canzone di Vasco Rossi con cui si conclude il film.
Le storie nel film si intrecciano e lo psicologo finisce per rompere degli equilibri che avevano tenuto in vita certe relazioni, si perchè accade che anche nel male certi equilibri finiscano per mantenere in vita, lo psicologo finirà per oltrepassare le regole e rimarrà invischiato in dinamiche che egli stesso non immaginava. Finirà inevitabilmente egli stesso per essere vinto dai suoi errori, perchè sbagliare è maledettamente umano.
Per certi versi si ripetono dinamiche già evidenziate nel film “non ti muovere” dove il medico benestante forse annoiato dalle abitudini del perbenismo che posssono zittire le vere emozioni, forse sprofondato nel silenzio di una vita di facciata sente il bisogno di vivere, come per lo psicologo ingoiato da una vita di ascolto delle problematiche altrui, è sotto stress finisce per sbagliare e cambiare il destino.
Fortunata è un film da vedere, è un vero peccato che la Mazzantini come è sua abitudine non abbia scritto un libro, avremmo pagine da leggere che ci permetterebbero di far tesoro di ogni parola, ed immagine carica di significato.
Tutti in questo film portano un segreto, dalla bambina, la madre l’amico, lo stesso psicologo, forte il sentimento di pietà che aleggia verso tutti, quale insegnamento trarrè? Tanti, Fortunata è un inno alla vita, alla forza della buona volontà, attenzione a non lasciarsi ingannare dalle apparenze, un rispetto per la dignità sempre e comunque. Ci sono morsi nel cuore, come quelli di cui si parla nel film che ti mangiano l’anima, hai paura, ti prende la paura verso la vita, finisci per non provare dolore quando non ricordi, ma quando ricordi, gli eventi che forse ti hanno segnato la vita in maniera indelebile.
Vivere è come un comandamento, anche se vorremmo essere spenti. Fortunata parla di tutti noi, scava nelle anime, andatelo a vedere! È tremendamente umano, tutti possono sbagliare.

Sabrina Miriana

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