L’arte e la cultura sono strumenti importanti di riscatto, si parla di bellezza un po’ ovunque nella città di Palermo, la città dei tetti sognanti e dei vicoli spesso stretti e sporchi, ma che da qualche parte ti conducono sempre.
Palermo è così una strega bellissima capace di ingannare con i suoi sguardi ora luminosi ora tetri. Resta sempre di stucco tanto lo straniero, quanto il cittadino che decide di attraversarla come fosse un’oceano, un fondale marino, tutto da conoscere, esplorare.
A Palermo si può diventare facilmente turisti della propria città, perchè dietro l’angolo c’è sempre qualcosa che non conosci, aneddoti, racconti, popolano molte vie del centro storico, dove brulica una vita incredibile.
Esistono dee dagli occhi tremendamente umani, c’è un dipinto custodito presso palazzo Abbatellis in questi giorni in mostra che dà bene l’idea di cosa sia Palermo, una dea umana.
Camminando per questa città che mi ha adottato, ho imparato nel tempo a non guardare soltanto davanti, ma ad alzare lo sguardo e guardare anche a terra, in alto scorgi , bifore, merli di palazzi nobiliari, torri, campanili di una bellezza artistica a cui non si resta indifferenti, in basso selciato che profuma ancora di un passato ricco di storia. Ovunque sei, convivono ricchezza e povertà, slanci di luce e buio tremendo, l’oro zecchino della cappella Palatina o la camera delle meraviglie di via del Castro e a pochi chilometri le strade anonime di Ballarò con i suoi oggetti in mostra rubati da chissà quale casa, il mercato del rubato a cielo aperto, ma anche tanta voglia di riscatto grazie all’azione di giovani che operano nel territorio cercando di portare un vento nuovo, un vento del rispetto ed attenzione del luogo in cui si vive, molte associazioni meritano attenzione per quello che negli anni sono riuscite a realizzare.
Palermo nel 2018, designata come capitale della cultura organizza ed ospita tanti eventi che hanno risvegliato giovani e meno giovani in una corsa alla ricerca e celebrazione della bellezza, quella bellezza che molti ricordano pronunciata da Peppino Impastato, la bellezza che salva. Solo la bellezza, dice un caro amico di Impastato ancora in vita, non salverà nessuno, senza i beni primari, non c’è bellezza che tenga, ma l’educazione al rispetto del bello è la chiave per proteggere ciò che abbiamo.
Dilaga per fortuna una nuova coscienza civica, semi di bellezza si diffondono, questa è una grande gioia, nuove sinergie si intrecciano , si tenta di traghettare nuovi valori, avendo rispetto della coscienza del nostro passato. In tutto questo finalmente è esploso il turismo, una nuova calamita, in particolare il turismo culturale è diventato un segmento fondamentale per la nostra economia, un treno importante è partito e sarebbe bello se in molte delle nostre attività imprenditoriali potessero farne parte, godendo dei benefici economici che a cascata si ripercuotono nel territorio.
Palermo capitale della cultura, è un grande riconoscimento, ma anche una grande responsabilità. Deve essere chiaro che cultura non è solo una “cupola araba”, un balcone liberty, ma una fabbrica, un laboratorio artigianale, dove ricerca, conoscenza, sperimentazione si nutrono a vicenda. Avere una stanza piena d’argento, senza che nessuno sia capace di pulire l’argento, di ripararlo se è il caso , è una stanza destinata a diventare presto nera. Servono maestranze, giovani specializzati in tanti settori che abbiano la possibilità di esprimersi con il loro lavoro.
Palermo è una città che si racconta . Tra le tante iniziative in città tutte di grande prestigio impossibile nominarle tutte, mi piace ricordare la mostra Made of Sicily organizzata dall’associazione culturale Mostramed in collaborazione con ANCE Open Palermo e il Fai nella splendida cornice di palazzo Forcella de Seta, si è chiesto a giovani artisti locali di dare la loro personale interpretazione di Palermo. Tanti gli artisti, un merito particolare per i miei occhi và al giovane Salvatore Rivolo per le illustrazioni di alcuni momunenti della nostra città, la Martorana in un cono di gelato è davvero bellissimo, o il teatro Massimo racchiuso tra le mani di un uomo, quanta dolcezza ed amore traspare in queste immagini.
La cultura richiede una giusta capacità di accoglienza, preparazione, i siti vanno presidiati da gente competente, professionale che sappia incuriosire il visitatore.
La bellezza non salverà il mondo, ma potrà educarlo ad essere gentile, ciò che è bello suscita emozioni, sentimenti. Il mio auspicio è che Palermo non si culli troppo sulla bellezza del suo passato, troppo facile dire parlando della città, quella è : “opera del Basile, costruito dagli arabi, retaggio dei normanni….etc” noi cosa abbiamo costruito? Se non possiamo costruire monumenti in pietra, proviamo a lavorare di più sulla costruzione di una coscienza civica, educazione al bello, preparazione di maestranze, aiutiamo le imprese, lavoriamo con le scuole, allora si, saremo città della cultura.
L’immagine data dal giovane Rivolo del teatro tra le mani è un’auspicio di cura del bello, cominciamo da li.

Sabrina Miriana