Mancano i fondi e la volontà di attuare un piano di prevenzione incendi in Sicilia

In un periodo abbastanza caldo e particolare di questa stagione, assistiamo e continueremo a farlo, ai pericoli di incendi che si scaturiscono nei boschi e nelle campagne siciliane, con una semplicità allarmante a cui ad oggi tutti guardiamo impotenti e inerti, in base a carenza di mezzi, di uomini e soprattutto di prevenzione. Gli incendi di Cefalù dello scorso anno non hanno messo in atto quelle aspettative ed interventi a ui in tanti si aspettavano, lo scempio infatti di un territorio devastato dalle fiamme , ha riproposto a distanza di un anno, l’ennesimo tragico epilogo di un contesto che non funziona, allargatosi ed estendendosi anche su altri territori come sui Nebrodi, a cui l’emergenza e le preoccupazioni per le abitazioni è stata abbastanza grave.
La macchina antincendio a terra, ancora non è partita, visto le direttive della campagna che vanno dal 15 giugno al 15 Ottobre, quindi in ritardo ai periodi attuali e viste le temperature che purtroppo assistiamo in questi periodi. Al palazzo regionale hanno da poco approvato la Finanziaria e da qui le promesse di pagare gli stipendi ai lavoratori forestali e di avviare subito tutti i lavoratori forestali dovrebbe essere un impegno a cui la politica non può più sottrarsi, ma certamente gli operai ormai sono abituati a tutti i sistemi e diatribe annuali. Lo conferma Antonio David di ForestaliNews: – “Questa è una storia che si ripete annualmente , e gli stessi operai assistono alle provocazione da parte del governo con tanta rabbia, perché proprio di questo si tratta. Seppur si xconoscono i tempi e i periodi durante l’anno in cui gli incendi iniziano a farsi largo, i forestali rimangono fermi a casa , senza poter intervenire, sia per la prevenzione sul territorio , sia per gli interventi a terra del servizio antincendio” – A tutte queste problematiche si aggiungono annualmente i problemi di gestione di tutto il sistema a cui il blocco dei fondi ARS tiene per il collo l’intero comparto. Parliamo della mancanza di benzina sui mezzi del Corpo Forestale e i mezzi dell’Azienda Foreste, le tute per i circa 7000 addetti antincendio ,con ritardi su gare d’appalto che coinvolgono anche i medici per le visite mediche, quindi con tempi e ripercussioni che allungano come sempre i tempi di attesa dei singoli lavoratori.
Su questo, continua Antonio David – «Il comparto forestale deve uscire da questo sistema di incertezze e di spesa corrente. Non è possibile assistere annualmente agli stessi problemi con le stesse tempistiche che portano soltanto frustrazione, anche per l’opinione pubblica che giudica gli operai dandogli delle colpe che non hanno, e non sapendo che non si può intervenire in un incendio , perché i mezzi sono carenti,senza manutenzione e senza benzina…». Sul servizio aereo , da lunedì 15 Maggio, sono attive le basi operative in Sardegna, sull’utilizzo di mezzi Canadair ed elicotteri, quindi servizi attivi e disponibile perle varie emergenze, mentre in Sicilia ancora il sistema rimane bloccato per un sistema burocratico di convenzione scaduta, e nemmeno si conoscono i mezzi e i numeri su cui far affidamento, quindi appoggiandosi ai mezzi dei vigili del fuoco , a cui non mancano i problemi , visto l’aumento di competenze che gli si attribuiscono.
Problemi dunque, che ancora si allungheranno nei tempi, e visto che l’estate è alle porte, si dovrebbe anticipare o cambiare la data del 15 Giugno, come conclude David: – «Il governo regionale ha il dovere di anticipare la data del 15 Giugno, proprio perché in Sicilia la temperatura non è uguale a quella del Trentino, quindi agire di conseguenza in base al territorio, andando programmare e tenersi pronta alle evenienze calde che annualmente si hanno. Così’ come prevenire i lavori di sottobosco, con l’avviamento dei lavoratori già da Marzo-Aprile, evitando la catastrofe all’immensa bellezza del patrimonio boschivo dei Nebrodi e delle Madonie e di tutta la Sicilia»
Una cattiva politica dunque, figlia di una voglia di non cambiare, e si culla negli allori. Promesse e parole a go-go, con proclami che lasciano stupefatti tanta gente che crede ancor in un cambiamento che spetta, ma purtroppo rimane un’utopia per l’intera isola.

Redazione

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