CEFALU’, CONTRASTO AI REATI PREDATORI, 4 ARRESTATI

I Carabinieri della Compagnia di Cefalù hanno tratto in arresto quattro palermitani, B.a. classe 1992, C.m. classe 1982 e C.m. classe 1981, volti noti alle forze dell’ordine, sopresi subito dopo aver asportato materiale edile dall’interno di un’area privata, in viale Regione Siciliana nel comune di Finale di Pollina, nonché il comodatario del terreno, S.g. palermitano classe 1959, con l’accusa di furto di energia elettrica, anch’egli con precedenti di polizia.

Alle prime luci dell’alba, i Carabinieri impegnati in un servizio di contrasto dei reati predatori, hanno notato un furgone cassonato uscire dal deposito con tre soggetti a bordo mentre cercava di allontanarsi a forte velocità.

Gli operanti hanno decido di procedere al controllo rinvenendo all’interno del furgone dei ponteggi edili per un valore stimato di circa 9.000 €. I giovani, non sapendo fornire spiegazioni plausibili, sono stati accompagnati presso il Comando Provinciale, dove a seguito di accertamenti, si è appurato che il materiale era stato sottratto a una ditta impegnata in lavori di ristrutturazione. Per tale motivo, i tre palermitani sono stati tratti in arresto con l’accusa di furto aggravato in flagranza. I successivi controlli effettuati nel fondo, hanno permesso di portare alla luce anche la presenza di celle frigorifere collegate illecitamente alla rete elettrica, con un danno stimato pari 80.000 Euro. All’interno delle stesse inoltre, è stata rinvenuta della carne animale lavorata, tra cui frattaglie, carcasse e teste di bovino, la cui destinazione è ancora al vaglio degli operanti.

Sul posto sono sopraggiunti anche i veterinari del Asp di Palermo che unitamente ai Carabinieri hanno sequestrato l’intera area e quanto rinvenuto. In definitiva, anche S.g. classe 59, comodatario del fondo, è stato tratto in arresto per furto di energia elettrica e giudicato, unitamente ai tre giovani palermitani, con rito direttissimo. Dopo la convalida dei provvedimenti C.m. e C.s. sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, mentre i restanti due, sono stati rimessi in libertà.

redazione

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