Quando la musica diventa un’occasione per pensare le emozioni che essa contiene

Nella splendida cornice di palazzo Pantelleria si è svolto il concerto organizzato dal gruppo sympaty, una realtà che opera nel nostro territorio ormai da tanti anni e che nasce dallo spirito aggregativo di alcuni amici uniti dall’amore per la musica e il desiderio di promuovere cultura, sostenendo l’arte, l’espressione artistica in generale, offrire una vetrina per i giovani talenti.
I brani scelti sono stati numerosi, ma il tema dominante della serata è stato il tango.
Il gruppo composto da artisti che provengono dal conservatorio, hanno maturato esperienze plurime nel campo artistico e cercano di mettere l’arte, il talento al servizio degli altri, promuovendo la gioia della cultura dell’ascolto .
Il pubblico che segue il gruppo è sempre numeroso ed attento, affezionato, risponde sempre positivamente ad ogni nuovo momento d’incontro. In questo l’associazione sembra essere riuscita nel suo pieno intento, ossia riuscire a fare quello che si proponeva “rete con l’arte” essere un’importante vetrina che offre visibilità ed occasione di crescita.
Il gruppo sympaty non è soltanto un gruppo che abbraccia al suo interno talenti, se fosse solo cosi sarebbe un gruppo come tanti altri, ciò che fa la differenza è lo spirito di armonia che si respira nel gruppo stesso, è palese la gioia che i musicisti riescono ad esprimere nel momento in cui suonano insieme, un gioco di sguardi, sintonia d’intenti, un linguaggio del corpo perfetto che anche i non addetti ai lavori colgono bene. La musica non è solo esecuzione perfetta del brano musicale sotto il profilo tecnico, ma attenzione all’aspetto espressivo ed in questo il simpaty ci riesce perfettamente. Il gruppo presenta una capacità organizzativa a geometria variabile, la composizione degli elementi che compongono il gruppo si compone e scompone a seconda della tipologia di esecuzione concertistica, consentendo cosi una bel ventaglio di opportunità di ascolto e varietà di esecuzioni differenti.
Le stanze di palazzo Palagonia con le sue preziose pareti colorate sembrano un confanetto naturale destinato a contenere cose preziose, la musica del simpaty è stato davvero prezioso per la scelta dei brani, per la magia suggestiva che la voce di Antonella Urso, presidente dell’associazione, riesce a creare, una dolcezza che si accompagna ad una delicatezza di movenze ed eleganza.
Il tema proposto la sera del sei maggio come sopra annunciato è stato il tango, chi abbia dato questo nome a questa danza nessuno lo sa, di certo sappiamo che è stato interpretato con l’idea che il tango sia un pensiero triste che si balla.
Il tango è nato tra gente povera, gli immigrati giunti in Argentina, tra cui molti italiani. Questi si accorsero ben presto che l’Argentina non si rivelò la terra promessa, dovettero presto rinunciare ai loro sogni e adattarsi a lavori umili.
La storia si ripete ancora, nella nostra terra, con toni differenti. Nei sobborghi, gli immigrati, attraverso la musica cantavano la loro nostalgia in modo struggente. Nato nei bassifondi, il tango trovò presto spazio nei salotti europei, trasformandosi un po’, ma non perdendo mai i suoi toni stridenti di malinconia e passione.
Il tango era la musica degli schiavi e degli immigrati, da sempre la musica ha dato all’uomo la possibilità di cantare le sue emozioni. Astor Piazzolla scrisse: “se sei malinconico, il tango accarezza la tua malinconia, se sei allegro è la colonna sonora giusta per per proiettare negli altri la tua allegria”. Il tango celebra l’ombra del non detto, quanta verità in tutto questo.
Ben vengano momenti come quelli offerti dal sympaty group, occasione per riflettere, pensare, disabituati a cercare oltre le cose, un’evento del genere diventa un prezioso momento in cui visiti un palazzo nobiliare, ascolti buona musica e in base al tema proposto rifletti sul genere musicale, mi domando quanti sanno che il tango è la musica che dava voce agli immigrati, alla gente triste, non è ballo, un gioco di sguardi e perfezione di movimenti come siamo abituati a pensare guardando solo alla danza, ma molto di più.
Chissà cosa accade nelle nostre strade del centro storico, cosa cantano e cosa ballano i nostri immigrati, chissà in quale musica si esprime la loro malinconia, chissà quale musica intonano i nostri emigrati.
Il pubblico ha applaudito un mosaico di cose racchiuse tra le pareti gioiello di palazzo Pantelleria, ha applaudito il talento della piccola orchestina, la voce delicata di Antonella Urso, nonché la storia accennata al tema musicale della serata.
Plauso al gruppo che promuove cultura, se si moltiplicassero eventi come questi torneremmo nelle nostre case più ricchi emotivamente, in una serata del genere occhi, cuore e cervello sono stati in sintonia, bravi sympaty group, bravi tutti coloro che operano per il bene comune.

Sabrina Miriana

redazione

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