Inaugurato l’ impianto AMAP per il recupero dell’acquedotto Nuovo Scillato

È stato inaugurato questa mattina, sulla strada provinciale 9 bis,
l’impianto AMAP per il recupero funzionale dell’acquedotto Nuovo
Scillato.

Presenti alla cerimonia, tra gli altri, il Sindaco di Palermo Leoluca
Orlando ed i vertici dell’AMAP S.p.A.

“E’ finita ogni inaccettabile ipotesi di turnazione dell’acqua – ha
dichiarato Orlando – alla quale l’Amministrazione di Palermo si era
fermamente opposta. Tuttavia, non è sufficiente opporsi soltanto:
bisogna comportarsi in maniera tale da rendere la turnazione non più
necessaria. E noi ci siamo riusciti, la missione è compiuta, in appena
tre mesi, grazie all’impegno dell’Amap ed al sostegno delle
amministrazioni comunali.

Trentaquattro comuni, che voglio ringraziare – ha aggiunto – hanno
aderito a questa straordinaria esperienza ed oggi, dopo cinque anni in
cui andava persa, con lo spreco di un enorme e prezioso patrimonio,
adesso l’acqua di Scillato può finalmente essere utilizzata.

Siamo già la seconda azienda pubblica che gestisce acqua pubblica in
Italia, dopo l’acquedotto pugliese, che però riguarda un’intera
regione – ha sottolineato Orlando – il progetto che abbiamo in mente è
di fare dell’AMAP una grande azienda pubblica nel nostro Paese”.

La Presidente dell’Azienda, Maria Prestigiacomo, ha dichiarato che
“l’AMAP in sinergia con il Comune di Palermo si è attivata a
Realizzare il ripristino provvisorio della condotta di Scillato, per
evitare, visto il periodo siccitoso, la turnazione idrica nella nostra
Città.

Adesso chiediamo alla Regione, che ha svuotato la diga Rosamarina del
40% a causa dei problemi strutturali, diga che era la risorsa
pluriennale in caso di siccità, di impegnarsi a risolvere i problemi
di Rosamarina e a finanziare al più presto ad AMAP il by-pass
definitivo di Scillato che è inserito nel patto per il sud”.

La condotta in Kevlar è stata realizzata dall’Amap nelle contrade
Scacciapidocchi (Termini Imerese) e Burgitabus (Cerda), interessate
alcuni anni fa da una frana. Si ripristina, in tal modo, il
collegamento idrico con la città di Palermo, garantendo un’erogazione
di circa 400/500 litri d’acqua al secondo, altrimenti destinati a
disperdersi in mare, con il recupero di un volume annuo di circa 15
milioni di metri cubi, equivalenti al 15-20% del volume immesso in
rete nella città di Palermo. Gli oneri complessivi dell’intervento, a
carico dell’Amap, ammontano a circa 1.540.000 euro.

redazione

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