Convegno Salute e Alimentazione: Prof. Mirisola : “Rapporto stretto tra cibo e longevità lo testimoniano numerosi studi”

Esiste una correlazione tra lo stile alimentare e la sopravvivenza degli individui. Lo testimoniano numerosi studi condotti sulla longevità in vari paesi del mondo. Persino il medico Ippocrate, millenni fa, sosteneva “Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”. Una frase mai stata così attuale. Se n’è discusso durante un convegno su “ Alimentazione e salute”, nell’ambito della I Edizione del ‘Madonie Food Festival’, la Kermesse enogastronomica organizzata da Abiturism in collaborazione con il comune di Caltavuturo ed altri paesi madoniti, al quale sono intervenuti esperti di dieta mediterranea e della dieta Mima digiuno o antietà. Tra i relatori il professore Mario Mirisola, biologo nutrizionista presso l’unità di oncologia del Policlinico di Palermo e collaboratore del professore Valter Longo del “Longevity Institute” presso l’Università sud California. “Già nel 1939 – spiega il professore Mirisola – un veterinario di nome McKay aveva dimostrato che un particolare regime alimentare denominato restrizione calorica è in grado di aumentare del 40% la sopravvivenza dei ratti. Questa, che sembrava una curiosità limitata ai roditori, in realtà si è dimostrata vera in tutte le specie in cui è stata saggiata. Un gruppo di volontari sottoposto allo stesso regime alimentare, ovviamente adattato alla nostra specie, ha evidenziato un miglioramento della maggior parte dei parametri metabolici che consideriamo markers della nostra salute: pressione arteriosa, colesterolo, glicemia, insulina, grasso addominale, adiponectina.

“Le ricerche degli ultimi 20 anni – ha proseguito il professore Mirisola – hanno inoltre dimostrato che i nutrienti possono essere adoperati per controllare le vie metaboliche. Ad esempio, un trattamento nutrizionale molto particolare che chiamiamo ‘mima digiuno’ modifica la risposta delle cellule ai chemioterapici e rende le cellule tumorali molto sensibili alla chemio terapia rendendo al tempo stesso le cellule sane molto resistenti. Ciò avviene perché si riducono gli effetti collaterali della chemioterapia e al tempo stesso se ne potenzia l’efficacia. Questi trattamenti, se eseguiti correttamente, sono in grado di ridurre anche lo stato infiammatorio generale dell’organismo migliorando ad esempio la sintomatologia dei pazienti affetti da sclerosi multipla. “Questo tipo di terapie – ha concluso Mirisola – non si sostituiscono però alla dieta mediterranea ma ne sono semmai un utile alleato”.