Nella giornata di domenica 7 maggio il Rotary club di Cefalù organizza una gita a Scillato, in cui – scrive la segretaria Antonella Scicolone – ci sarà l’opportunità di visitare le sorgenti che apriranno le porte solo ed esclusivamente al nostro gruppo.
Il programma:
Ore 9,30 Raduno dei rotariani in piazza Aldo Moro a Scillato e trasferimento sorgenti di Scillato per la visita alle vasche di raccolta.
SINTESI STORICA – Palermo prima del 1885 aveva una disponibilità d’acqua di circa 6000 metri cubi in 24 ore pari a 70 litri per abitante e per giorno e veniva distribuita a “Castelletti”. Questo sistema antichissimo era in uso fin dai tempi della dominazione araba. Consisteva nel raccogliere l’acqua in una vasca chiamata “Ricettacolo magistrale” e da questa per mezzo di bocche (tubi conici divergenti) veniva misurata e mandata alle urne o castelletti. Il servizio di distribuzione idrica nella città di Palermo a mezzo di un moderno acquedotto può farsi risalire ai primi anni del secolo scorso, con la entrata in esercizio delle opere di presa, adduzione e distribuzione dell’acqua delle sorgenti di Scillato, che scaturiscono alle falde del monte Fanusi del gruppo delle Madonie ad opera dei Sigg. Biglia e Vanni. I lavori di costruzione dell’acquedotto di Scillato comprendevano un acquedotto esterno, quasi tutto a pelo libero, lungo 70 km circa, due serbatoi della capacità complessiva di 36.500 mc, in località S.Ciro, in corrispondenza del limite sud-orientale dell’area urbana, e la rete di distribuzione, avente uno sviluppo di 80 Km.
Quest’ultima fu concepita per distribuire in città e nelle borgate una portata di circa 400 l/s, giudicata sufficiente per i fabbisogni della popolazione, che all’epoca ammontava a circa 300.000 abitanti ed era localizzata quasi totalmente al di sotto dell’isoipsa 35 m slm; solo alcune zone periferiche erano alimentate dai preesistenti acquedotti minori. Sino alla fine della prima guerra mondiale l’acquedotto di Scillato disimpegnò il suo servizio egregiamente. Negli anni successivi alla guerra e fino ai giorni nostri , caratterizzati dall’aumento della popolazione, furono potenziate le fonti di approvvigionamento. Fra quelle che interessano l’acquedotto di Scillato: l’integrazione alla partenza con le acque dell’Imera Settentrionale; Al comprensorio delle sorgenti di Scillato vi si accede da un viale alberato al termine del percorso si arriva ad uno spiazzo dove sono presenti due edifici, uno era adibito ad abitazione per i custodi e l’altro la botte di riunione. Edificio Botte di Rinione L’edificio detto botte di riunione è formato da un insieme di vasche, in cui le acque vengono fatte calmare, non a caso si chiamano appunto vasche di calma, in modo che perdano l’impeto che acquistano attraversando i cunicoli in forte pendenza.
ore 12,00 – Visita al museo dell’acqua –
SINTESI STORICA – La cerimonia di inaugurazione è stata il 3 maggio 2008 – il museo dell’acqua è all’interno del mulino Paraturi, un’antica struttura di recente restaurata e che in passato, insieme ad altri tredici mulini, assicurava energia motrice per la macinazione del grano. i rappresentanti del dipartimento di Geologia e Geodesia dell’università di Palermo hanno curato il progetto museale. In circa sessanta metri quadrati di esposizione, il Museo dell’acqua affronta i diversi aspetti della tematica mediante una dozzina di poster esplicativi e due plastici. Si tratta di un percorso didattico che racconta l’acqua e il suo ciclo ma anche il percorso delle infiltrazioni, quali i possibili problemi di inquinamento e la vulnerabilità della risorsa. Insomma come funziona tutto il sistema naturale acqua. il progetto è altresì finalizzato a sensibilizzare i visitatori sulla preziosità del liquido che esce dal rubinetto delle nostre case. La struttura, rappresenta uno dei fiori all’occhiello della cultura scillatese insieme ai tanti manufatti architettonici di mulini esistenti.
Ore 13,00 – pausa pranzo –
Ore 15,00 – Visita guidata del paese – passeggiata sopra un tratto del canale del versante Gulfone oggi divenuto sentiero che costeggia l’ultimo mulino ad acqua funzionante fino agli anni ’50: il mulino “Raso”, privato, trasformato poi in laboratorio per marmi ed oramai abbandonato. Di seguito, quello che resta del mulino “Granieri” : la saja e il proseguimento del canale del versante Gulfone interrotto bruscamente dall’autostrada A19
Ore 16,00 – Visita guidata del paese – Visita esterna del Santuario Maria SS della Catena di Scillato , percorso a piedi della via Autonomia la più antica via del paese ; visita esterna dei ruderi del mulino “Guggino” e del suo canale di adduzione fino ad arrivare in piazza Aldo Moro per ammirare lo stemma araldico del paese incastonato nel pavimento e la fontana con la statua in bronzo a cera persa denominata “antico ceppo dell’ulivo” ad opera del maestro Vincenzo Gennaro. In ultimo, breve visita al Parco Urbano e della statua anch’essa a cera persa del “Cristo risorto” dello stesso autore, del tratto di canale del versante Agnello e del mulino “Asiniddaru”.

NB – le visite alle sorgenti e al museo sono gratuite. Il pranzo sarà a pagamento. La guida che illustrerà le sorgenti e il museo dell’acqua è a pagamento.