Alla Targa Florio Classica, Moceri e Dicembre salgono in cattedra

Con la Fiat 508 C del 1938, i fuoriclasse siciliani della Loro Piana Classic aumentano il ritmo e si portano in vetta alla classifica provvisoria nella seconda tappa. In evidenza sono Canè e Galliani, con la Lancia Aprilia del 1938, ma anche Accardo e Messina, con la Fiat 1100 del 1957 della Amaranto Campobello e a ridosso dei leader, ma a stretto contatto con Zanasi e Bertini, con la Volvo P1800 Jensen del 1961.
Domani è prevista la terza ed ultima giornata di gara, con arrivo alle ore 13.45 in piazza Verdi a Palermo

Palermo, 22 aprile 2017 – Se la prima giornata di gara della Targa Florio Classica è stata all’insegna dell’incertezza e della spettacolarità, la odierna seconda e la prossima che i concorrenti affronteranno domani, si identificano nella sublimazione del mito della gara di Vincenzo Florio e della Sicilia, la Targa Florio Classica nel suo complesso sta diventando la competizione di Giovanni Moceri e Valeria Dicembre. E non potrebbe essere differente, per un “ragazzo” cresciuto come si suol dire a pane e pressostati, in quel di Campobello di Mazara, navigato alla perfezione dalla compagna perfetta nel scandire i centesimi di secondo che passano velocemente sotto le ruote della loro Fiat 508 che, seppure del 1938, risponde perfettamente ai comandi. Anche in questa 101 edizione della gara più antica del mondo, la coppia Moceri e Dicembre è prossima a fissare per la terza volta consecutiva il loro nome nell’albo d’oro.
Dopo due giorni intensi, 566 chilometri di un percorso di gara tra le meraviglie di un paesaggio unico, incomparabile come quello siciliano e cinquantasette prove cronometrate e a media, Moceri e Dicembre conducono, con un vantaggio che non è ampissimo sugli inseguitori, ma permette loro di guardar con fiducia la prossima ed ultima terza tappa. A tenerli sulle spine e insidiar loro la prima posizione sono i bolognesi Canè e Galliani, risaliti in seconda piazza dopo aver superato i guai tecnici per la rottura dello spinterogeno, rimesso in funzione con una riparazione notturna e certosina ad opera dell’artigiano Fabrizio Falanga.
Angelo Accardo e Linda Messina, esponenti della scuola di Campobello di Mazara l’università per i palati fini della regolarità, con una gara accorta e attenta si sono esaltati sui pressostati disseminati nelle prove sulle Madonie, risalendo la classifica, arrivando ad una manciata di penalità dai leader. I giovani campobellesi, a bordo della Fiat 1100 103 E del 1957, sono nelle posizioni top di una classifica provvisoria, ma molto vicina alla realtà. Una verità che ha un leggero sapore amaro per i bolognesi Zanasi e Bertini, leader nel finale di prima tappa e poi scivolati indietro con l’aumentare del chilometraggio di gara, affrontata con la filante Volvo P1800 Jensen del 1961 della scuderia Volvo Club. Mastica amaro anche Antonino Margiotta costretto al ritiro per la rottura dell’impianto frenante della Volvo Amazon 121, perdendo la possibilità d’essere il protagonista assoluto della 101esima Targa Florio Classica, assieme alla navigatrice Valentina La Chiana, come ben gli era riuscito nella prima parte della gara, nelle zone a ridosso di Taormina.
Si profila ottimo il risultato dalla prova offerta da Fabbri e Bertieri, che stanno confermando la quarta posizione assoluta con la Volvo PV 544 Sport del 1965 nei colori della Scuderia Volvo Club, “…Abbiamo perso un po di terreno rispetto ai “grandi” ma ci stiamo difendendo e siamo contenti delle prestazioni”, afferma il concentrato pilota che guarda l’avvicinarsi di Rimondi e Fava che con la Porsche 911S Targa 1974 della Scuderia Nettuno Bo sta duellando per la posizione di classifica. Alle spalle dei primi cinque, si stanno confermando D’Antinone e De Biase, su Alfa Romeo Giulia Gtc 1965/Loro Piana Classic; Cristina e Baroli con la Bugatti T40 1927/Loro Piana Classic; Bilancieri e Simeoni su Alfa Romeo 1750 Gtv datata 1968/Scuderia Nettuno Bo; Dalleolle e Traversi a bordo della Alfa Romeo Giulia Spider del 1963/Scuderia Nettuno Bo ed anche Sandro e Filiberto Brozzetti con la OM 365 SSMM/Pescara Corse Vcc del 1930

Redazione

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