L’ Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana
Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana,ha decretato che i beni
che erano custoditi nel Monastero di Santa Caterina Vergine e
Martire ,dovranno rimanere a Geraci Siculo.

Ecco l’estratto del decreto delle Regione.

CONSIDERATO che i suddetti beni mobili sono, tra l’altro, una dimostrazione del
sodalizio umano, culturale e spirituale tra committenza delle monache e la devozione e la
generosità dei fedeli e testimonianza significativa dell’impegno sociale, di grande umanità
della comunità monastica benedettina a servizio della collettività che non deve essere
perduta;
RITENUTO che i beni mobili storico-artistici, etnoantropologici, archivistici e bibliografici
appartenenti al complesso architettonico denominato Monastero di Santa Caterina Vergine e
Martire, sito a Geraci Siculo (PA) di proprietà del Fondo Edifici Culto e del Monastero di
Santa Caterina Vergine e Martire, conservati nella chiesa di San Giuliano e locali annessi,
nel Convento e presso la Curia di Cefalù, identificati e numerati da 1 a 100 nell’elenco
allegato al presente decreto, nonché i beni individuati nello stesso elenco come “Opere
documentate in chiesa e mancanti dall’elenco della Curia” presentano interesse storico
artistico ed etnoantropologico particolarmente importante, ai sensi dell’art. 10 comma 3
lettera d) e lettera e) del D.Lgs. 42 del 22/01/2004 e ss. mm. ii. per il loro riferimento con
la storia dell’arte e della cultura in genere e quali testimonianza dell’identità , della storia e
delle istituzioni religiose di Geraci e in quanto rappresentano un’interessante
documentazione storica e artistica delle tradizioni e della vita claustrale del territorio
madonita, come meglio espresso nella relazione storico-artistica allegata.
DECRETA
Per le motivazioni espresse in premessa, che qui si intendono integralmente riportate, i beni mobili storico-artistici, etnoantropologici, archivistici e bibliografici appartenenti al Monastero di Santa Caterina Vergine e Martire” sito nel Comune di Geraci Siculo (PA) in piazza San Giuliano – Piazza San Benedetto, di proprietà del Fondo Edifici Culto e del Monastero di Santa Caterina Vergine e Martire, conservati nella chiesa di San Giuliano e locali annessi, nel Convento e presso la Curia di Cefalù, identificati e numerati da 1 a 100
nell’elenco allegato al presente decreto, nonché i beni individuati nello stesso elenco come “Opere documentate in chiesa e mancanti dall’elenco della Curia”, vengono dichiarati di interesse storico-artistico particolarmente importante
a causa del loro riferimento con la storia dell’arte, dell’industria e della cultura in genere, quali testimonianze dell’identità e della storia delle istituzioni religiose, e rimangono sottoposti a tutte le prescrizioni di tutela
contenute nello stesso decreto legislativo.
Per i motivi espressi nella relazione storico artistica e nei documenti in epigrafe citati i beni
oggetto del presente decreto devono essere mantenuti in uso della chiesa e dei cittadini di Geraci Siculo, le opere, pertanto, devono essere temporaneamente esposte nell’esistente Museo del Tesoro della Chiesa Madre, nelle more di una definitiva collocazione in uno dei locali annessi alla Chiesa di San Giuliano, dopo aver previsto un sistema di sicurezza e un progetto di musealizzazione. I beni etnoantropologici dovranno essere collocati nel Museo civico etnantropologico delle Madonie allestito nell’ex Convento dei Padri Cappuccini che
raccoglie testimonianze e reperti della vita agro-pastorale, della cultura artistica e delle tradizioni delle genti madonite. Ai sensi dell’ art. 21 del precitato decreto, tutti gli spostamenti, anche temporanei, vanno sottoposti a preventiva autorizzazione della competente Soprintendenza.