“A’ Simana Santa” nelle tradizioni religiose di Geraci

Risuonerà ancora una volta quest’anno per le vie del centro storico di Geraci Siculo, durante la Settimana Santa, il canto de “I Part ‘a Simana”, tradizionale rievocazione in musica e in versi della Passione di Cristo.
Di probabile ascendenza greco-bizantina, questi tipi di componimenti, risalenti alla seconda metà del ‘500, costituiscono una parte rilevante delle sacre rappresentazioni della Passione in tutto il meridione d’Italia.
I “Part ‘a Simana” geracesi s’innestano proprio in questa antichissima tradizione. Il canto, effettuato solitamente da voci maschili, esordisce con il “Testamento” di Cristo ovvero il racconto della Passione del Signore, dall’Ultima Cena fino alla crocifissione e alla deposizione nel sepolcro. Nel testo geracese, inoltre, è presente uno struggente dialogo tra Maria e l’apostolo Giovanni, a cui Cristo in croce affidò la Vergine. Segue la “Settimana Santa”, nel corso della quale vengono anche proclamate le verità fondamentali della fede cattolica. Si conclude con “Santa Prizita” ovvero Santa Brigida, riferimento evidente alla Santa svedese, protagonista di molte esperienze mistiche, che avrebbe chiesto e ottenuto dal Signore di conoscere con esattezza diversi aspetti della Passione.
Grazie a un nutrito gruppo di fedeli e alla collaborazione della Parrocchia Santa Maria Maggiore, questa straordinaria testimonianza delle tradizioni religiose geracesi viene riproposta nella notte del Giovedì Santo, quando viene cantata, al termine della Celebrazione Eucaristica “In Coena Domini”, per le vie del centro storico di Geraci. Il silenzio della notte, le possenti voci maschili, l’eco naturale delle viuzze e la melodia lamentativa si fondono così in un suggestivo e struggente incontro di arte e fede. Anche quest’anno, inoltre, così come accade dal 2013, per volere del Parroco, Don Francesco Sapuppo, il canto verrà eseguito anche durante la tradizionale processione del Venerdì Santo con il Cristo morto e l’Addolorata.
“Siamo lieti di riproporre anche quest’anno questo tradizionale canto – ci dice il Parroco – che s’inserisce appieno in quel patrimonio culturale, materiale e immateriale, della Comunità geracese nel cui recupero e nella cui valorizzazione la Parrocchia è da sempre impegnata. Un tassello importante per il quale abbiamo coinvolto numerosi fedeli, giovani e meno giovani, poiché dall’incontro di diverse esperienze può venire fuori un’autentica, saggia e corretta trasmissione di saperi, di memorie e di conoscenze”.
Antonio Anatra

redazione

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