La Processionaria sulle Madonie: e’ allerta a Geraci,Castelbuono , Petralia e Gangi

Si sta allargando a macchia d’olio il problema della processionaria nella Madonie visto che, dopo il bosco i Geraci Siculo e sul territorio di Castelbuono, la tensione è arrivata anche Petralia Sottana ed esattamente nel bosco di Mandarini, dove dalle foto mostrate in allegato la situazione è già abbastanza inquietosa. In sostanza o per meglio dire, la processionaria del Pino è diffusa nelle regioni del bacino del mar Mediterraneo, ed è un lepidottero appartenente alla famiglia dei Notodontidi. Attacca diverse specie di pino, con predilezione per il Pino nero e il Pino silvestre e più raramente infesta larici e cedri. La sua presenza mette a rischio la vita delle conifere ed è considerato uno dei fattori limitanti per lo sviluppo delle piante del Mediterraneo. In genere infestano le alberature stradali e quelle ai limiti delle formazioni boscose, ma non solo. La loro presenza è facilmente riconoscibile grazie ai nidi dove svernano le larve, posizionati sulle cime dei rami e sugli apici(detti Thaumatopoea), che sono visibili a distanza (nella foto). I nidi compaiono alla fine dell’autunno e causano una necrosi alle foglie della pianta, causandone, se l’infestazione non viene debellata, anche la morte.

La processionaria del pino è dannosa anche per l’uomo. Al contatto i peli della processionaria entrano nella cute e causano un eritema papuloso (simile a quello causato dalle “gatte pelose” un altro componente della famiglia dei lepidotteri) che generalmente sparisce in qualche giorno. Molto pericoloso è invece il contatto con gli occhi, il naso, la bocca o peggio le vie respiratorie e digestive, o in quei soggetti facilmente irritabili o soggetti a varie allergie, quindi massima allerta, evitando i contatti o in questi casi è necessario un intervento medico urgente.
Altrettanto pericoloso è l’impatto con il cane, in quanto se questo dovesse “assaggiare” una processionaria ve ne accorgereste presto, i sintomi sono infatti piuttosto immediati. Il primo è l’improvvisa e intensa salivazione, a cui fa spesso seguito il vomito, dopodiché la lingua si ingrossa notevolmente e inizia il processo di necrosi della parte che è venuta a contatto con il bruco, con la conseguente perdita di porzioni di lingua. Il cane inoltre mostra evidenti segni di debolezza, rifiuta il cibo e potrebbe avere sintomi febbrili. Le conseguenze potrebbero essere fatali per l’animale, specie se il contatto è stato prolungato, è pertanto necessario agire con la massima tempestività. È chiaramente importante portare il prima possibile il cane dal veterinario, c’è però un’operazione di primo soccorso che può rivelarsi molto utile.
La disinfestazione dei bruchi di processionaria in Italia è obbligatoria dal 2008, con l’entrata in vigore di un decreto ministeriale che stabilisce che “la lotta contro la processionaria del pino è obbligatoria nelle aree in cui le strutture regionali individuate per le finalità di cui al decreto legislativo 19 agosto 2005, ed esistono diverse tecniche per debellare i bruchi di processionaria, dalla lotta meccanica all’utilizzo di insetticidi biologici. A tutto ciò quindi ci si comporta con la massima diffusione del problema informando gli enti preposti alla salvaguardia del sistema,e a tutti gli organi di Polizia, Corpo forestale e Usl di zona per allarmare e informare quanto più possibile visto l situazione in corso.

Antonio David

redazione

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