L’ura sta rrivannu
lu nannu sta murennu
priparamuci u tabbutu
a stu pezzu di curnutu
Così a Termini Imerese si cantilenava per le strade seguendo u nannu, che la sera del martedì grasso veniva portato al rogo, in questa sorta di rito orgiastico che poneva fine al carnevale. Sarà così anche stasera, come d’altronde avviene in questa città ormai da circa 170 anni; prima del rogo però, per bocca dell’ineffabile Notaro Menzapinna, u nannu si prenderà la sua rivincita e, cosi come accadeva nell’antica Roma con il Testamentum Porcelli anche lui, personificazione ed espressione massima del carnevale siciliano, ne canterà quattro ai potenti, per vendicarsi a modo suo delle malefatte subite dal popolo. Sarà la fine della festa e del caos sociale che il carnevale stesso intende rappresentare. Dopo il bagno di folla di domenica nella parte bassa della città bassa, stasera il centro della manifestazione sarà la grande Piazza del Duomo dove ancora, come elementi di scena, fanno bella mostra di se le due fontane del film “L’ora Legale” di Ficarra e Picone. Il sole che oggi splende in città è certamente foriero della buona riuscita della manifestazione che val la pena ricordare quest’anno, in totale assenza di fondi pubblici è stata fortemente voluta dal popolo termitano che a questa festa si sente particolarmente legato. Oggi quindi sfilate di carri allegorici, gruppi mascherati e bande musicali; poi alle 20,00 dopo la lettura del testamento, spettacolo in piazza con musica e cabaret.
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