Non una sfilata ma il rifacimento di una storica performance degli anni settanta: This is carnival as it was to be expected and foreseen e the power of “carnevalesca” madness.

Una festa, con tanto di sfilate in maschera, musica, balli ed after annessi. Un martedi di sano scompiglio, partendo dalle h.15 del 26 febbraio, per arrivare fino alla mezzanotte di martedì: è “Cefalù in maschera” con la loro apposita pagina facebook “i Coriandoli Kefa Channel“, appuntamento cefaludese per gli amanti del carnevale electro e la sperimentazione musicale, punto di incontro tra arte visiva di costumi, maschere, clubbing nelle strade, performance e divertimento. Come dire, un concentrato della Cefalù che farà tendenza, in due giorni solamente, giusto il tempo di un opening, mettendo insieme immagini, performance, interventi sonori.

Da tutto questo parte l’idea, questo nuovo spazio-contenitore cefaludese, nato e pensato anche per gli anni futuri. Non una galleria, non un withe-cube, ma un laboratorio, un’esperienza creativa, un progetto curatoriale, un luogo che cambia ad ogni giro e si apre ad altri luoghi, tra pratiche nomadiche ed eventi dai confini mobili, capaci di coinvolgere il pubblico con la stessa energia di un ludico evento.

Sulla base di virtuose condivisioni: obiettivi, idee, energie, strategie. Il gruppo verrà fuori, naturalmente, e da lì si comincerà a progettare. Prima sfida: dar vita a un format articolato, che esuli dalla solita cornice, che accade tutti i luoghi, concreti e virtuali, che non si esaurisca nell’esposizione di un’opera ma che sia miccia per accendere dibattiti e far decollare pensiero. E che esista, infine, in quanto meccanismo mobile e multilayer, pensato sul modello della rete o meglio delle comunità temporaneamente autonome.

Per chi volesse provarci, per chi ritenesse d’avere i numeri giusti, c’è ancora tempo per contattarci con la nostra pagina telematica (su facebook : “i coriandoli Kefa Channel”), o venire direttamente a trovarci nella nostra sede, sita a “porta pescara”, Protagonisti sarete voi stessi, cefaludesi e non, che con costumi e maschere si misurano, in più modi e con più obiettivi, sedotti certamente anche dall’euforia del clik fotografico. Da trent’anni le bizzarrie figurative di Tilde Coco nutrono la ricerca del gruppo, essendone in qualche modo l’ossatura estetica: composizioni buffe o surreali, evocative, grottesche e truci, tra pop, dada e cyberpunk. Tutto materiale per cover, t-shirt, booklet, poster e anche per siti web.

È solo alla prima edizione, ma si sta già imponendo come uno tra più vitali e interessanti appuntamenti per un sano divertimento che nasce da un’iniziativa dell’Associazione e che ha già ricevuto il sostegno di una sfilza di partecipanti ed associazioni locali. Uomini e donne avvolti da sinistri tessuti, collocati oltre il tempo e lo spazio, al centro di strade e vie cittadine per tutta la durata. Apparizioni oniriche, nel gelido bianco e nero di un feuilleton dell’assurdo. Ma c’è di più. Gli artisti, per la prima volta, si confronteranno con la dimensione della performance, svelando al pubblico il making of del loro lavoro nel bagliore di due sere.

Nel repertorio figurativo ci sono anche eroi della storia o della letteratura, figure di leader rivoluzionari, personaggi partoriti dalla fantasia popolare o protagonisti della storia dell’arte: tutti estrapolati dai contesti d’origine e trasposti in una dimensione ludica, astratta, in cui l’immagine si sposa con la parola, innescando meccanismi che dischiudono il paradosso e l’utopia. Caratterizzati da una connotazione illustrativa e fumettistica, le tele e i disegni mettono in scena un racconto personale e affettivo, che tramuta simboli e icone della tradizione in soggetti narrativi, umani e familiari, con cui condividere uno spazio mentale orientato al gioco e alla fantasia.

L’evento, che ha mantenuto e rinsaldato le collaborazioni con istituzioni locali, ma anche con altre realtà culturali ed imprenditoriali cittadine, punterà tutto sulla scena emergente e sull’importanza di creare un circuito dinamico capace di coinvolgere le energie del territorio.

“Cefalù in Maschera” parte dunque in forma di progetto virtuale, grazie a una pagina che funziona come veicolo divulgativo ma anche come strumento partecipativo rivolto al popolo di Internet, senza dimenticare l’interazione con il pubblico, nel segno dell’ironia e della complicità e con la gente della strada, come miglior testimonial di uno spot lifestyle brand.

Eccoci quindi lanciati in questo progetto di grande show per Cefalù, fuori dagli schemi, realizzato ad hoc, racchiuso sotto un titolo di “expansion”. Un omaggio alla condizione di modernità del carnevale d’oggi ed una provocazione nei confronti di quell’”essere contemporaneo” a tutti i costi che, probabilmente, tradisce un vuoto di senso ed un eccesso di manierismo.

Una festa per la gente, fra la gente, che è anche un’occasione per misurarsi con una vera sfida professionale. Coniugando l’importanza del sapere con la necessità del saper fare.

La gran soirée di martedì? Lunga, sfavillante, chiassosa e molto, molto exciting. La girandola di eventi, inaugurazioni, party, balli, incontri, si chiude però con una notte più speciale delle altre, l’ultimo bagno di folla, di immagini e di rumore offerto dalla super due-giorni cefaludese. La febbre del sabato sera, così, è targata che contagerà tutta la città fino alle 24.

La sfida è aperta… e non solo aprire, non tanto autogestione come soluzione finale. Quanto provare a modificare un modus operandi, coinvolgere il cittadino disattento o demotivato, ma soprattutto il giovane distratto. In altre parole, costruire responsabilità, per condurre a quel rigore e quella lungimiranza che quasi ci sembrano un miraggio. Cambiare noi, per cambiare loro. Una rivoluzione culturale.

Un progetto puntuale, che riprende le dinamiche di un momento storico complesso, scandito negli anni ottanta, tra urgenza di riscatto, volontà di ribellione e angoscia del crollo. Il ruolo del divertimento, della satira, coniugata all’arte ed alla cultura, ed è in questo scenario, che ciò risulta centrale ai fini di una riflessione ampia e di una ri-progettazione del presente.

Organizzazione a cura di Gigi Nobile, Peppe Saja e Pino Parisio