Nel 2016 crescono gli spettatori nei cinema europei (+2%), grazie soprattutto all’Europa Centro-Orientale. Il 97% degli schermi è ormai digitale.

Dalle statistiche elaborate da MEDIA Salles sui primi dati disponibili, ancora provvisori, emerge che, nei 35 paesi analizzati, dal Portogallo alla Bielorussia, dall’Islanda a Cipro, gli spettatori sono stati 1.276,0 milioni con un incremento del 2% rispetto ai 1.250,6 milioni del 2015. Un’analisi più approfondita mostra tuttavia una situazione non omogenea. I 19 paesi dell’Europa Occidentale – totalizzando 892,9 milioni di presenze rispetto agli 895,2 del 2015 – chiudono l’anno in sostanziale parità (-0,3%), mentre i 16 dell’Europa Centrale e Orientale e del Bacino del Mediterraneo vantano un lusinghiero aumento del 7,8%, con un totale di 383,1 milioni di biglietti venduti, da confrontare con i 355,4 milioni del 2015. Quest’area dell’Europa ha ormai più che raddoppiato gli spettatori del 2005. Europa Occidentale Il sostanziale equilibrio che sembra emergere dai dati complessivi dell’Europa Occidentale cela anch’esso andamenti piuttosto disomogenei nei vari territori, con mercati che guadagnano spettatori ed altri che
registrano cali più o meno pronunciati. Questa diversità si riscontra anche nei 5 principali mercati dell’Europa Occidentale. Qui, la Francia, il primo mercato del Continente, guadagna oltre 7 milioni di spettatori (+3,6%) e, con 212,7 milioni di biglietti venduti, ottiene il suo secondo miglior risultato degli ultimi 50 anni. Dal 1966, infatti, solo il 2011 era riuscito a far meglio (217,2 milioni di spettatori). Anno positivo anche per l’Italia che, secondo le stime elaborate da MEDIA Salles, si attesterebbe, per quanto riguarda gli schermi con almeno 60 giorni di attività, sui 112 milioni di spettatori, un risultato che non si otteneva dal 2010. Il 2016 è stato favorevole anche per la Spagna, che cresce del 6,0% e riesce a superare la soglia dei 100 milioni di biglietti, livello raggiunto per l’ultima volta nel 2010. Una leggera flessione, invece, per il Regno Unito (-2,1%) che, comunque, con oltre 168 milioni di spettatori, si conferma come il secondo mercato dell’Europa Occidentale e ottiene, sul fronte degli incassi, un nuovo record. Più sensibile è invece il calo registrato in Germania, territorio dove negli ultimi anni il consumo di cinema ha avuto un andamento piuttosto altalenante. Nel 2016 gli spettatori sono stati poco più di 120 milioni (-13,0%), una quantità analoga a quella del 2014. L’incasso tuttavia ha superato, per la quarta volta, la soglia del miliardo di euro.
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Luci ed ombre anche nei mercati di minori dimensioni. Diminuiscono gli spettatori in Danimarca (-2,8%),
Svizzera (-6,7%) e in Austria (-10,0%), così come, secondo le stime calcolate da MEDIA Salles, in Lussemburgo (-4%) e in Belgio (-7%). La Finlandia resta pressoché stabile, limando (-0,6%) il risultato record del 2015. Notizie positive giungono invece da Grecia (+2,2%), Portogallo (+2,5%), Svezia (+3,6%) e Paesi Bassi (+3,7%), dove continua una serie ininterrotta di incrementi iniziata nel 2008. Cresce anche l’Irlanda (+4%) e, ancora più nettamente, la Norvegia (+9%). Europa Centrale e Orientale e Bacino del Mediterraneo E’ in questi territori che si registra il maggior tasso di crescita del continente europeo (+7,8%) che ha portato circa 28 milioni in più di spettatori rispetto al 2015. La maggior parte di essi è entrata nelle sale della Russia, dove i biglietti venduti sono passati da 175,7 a 191,1 milioni (+8,8%). Ritmi di crescita superiori alla media di questa parte dell’Europa ricorrono anche in Lituania (+10,1%) e in Ungheria (+12,1%). Gli spettatori del mercato magiaro sono stati 14,6 milioni: per trovare un risultato migliore, bisognerebbe risalire al 2002. Incrementi ancora più pronunciati in Slovenia (+14,2%) e in un grande mercato come la Polonia che, crescendo del 16,5%, passa da 44,7 a 52,1 milioni di spettatori. Cifre da primato in Repubblica Ceca che, con un incremento del 20,6%, arriva al livello record di 15,6 milioni di spettatori. Ancora di più cresce la Slovacchia: + 23,4%. Crescono, seppur meno della media di questa parte dell’Europa, anche la Romania (+7,5%), Cipro (+7,1%),
la Lettonia (+6,7%), l’Estonia (+6,4%), la Serbia (+2,8%) e la Bulgaria (+2,2%). In controtendenza appaiono invece la Turchia (-3,6%), che si conferma comunque, con 58,3 milioni di spettatori, come il secondo mercato di quest’area, e mercati di minori dimensioni come la Bielorussia (-3,5%) e la Croazia (-1,2%). La digitalizzazione raggiunge il 97% degli schermi europei Nel corso del 2016 gli schermi digitalizzati hanno continuato ad aumentare: l’Europa ha iniziato il 2017 con poco meno di 38.000 proiettori digitali: le statistiche elaborate da MEDIA Salles rilevano che gli schermi dotati dei nuovi sistemi di proiezione – DLP Cinema o SXRD – sono passati a 37.700, con un incremento del 3% rispetto a 12 mesi prima, quando erano 36.538. Se il tasso di penetrazione medio ha ormai raggiunto il 97%, è anche vero che 13 territori hanno un livello di digitalizzazione inferiore alla media. Mentre alcuni di essi come la Spagna, la Romania e la Turchia hanno ormai raggiunto la soglia del 95% e si avviano a completare la conversione, altri come la Serbia, la Repubblica Ceca, la Slovacchia, l’Estonia, la Lituania e la Slovenia devono ancora affrontare l’ultima,
impegnativa fase della digitalizzazione.
Spettatori in Europa nel 2016

redazione

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