L’amministrazione comunale celebra la giornata dell’unità d’Italia e delle Forze Armate. L’appuntamento è per domani mattina, 4 novembre, presso il palazzo municipale. Dopo la messa nella Chiesa Madre alle ore 11,00 nella Piazza del Popolo sarà posta ai piedi del monumento ai caduti una corona di alloro per ricordare tutte le vittime delle guerre.
Un pensiero andrà anche alle vittime civili della seconda guerra mondiale in ricordo delle quali l’amministrazione comunale guidata da Pietro Macaluso, nel 2013, ha posto una lapide in piazza Frate Umile. In essa sono incisi i nomi di coloro i quali persero la vita a causa dei bombardamenti: Vincenzo Adorno, Giuseppe Federico, Luciano Federico, Leonardo Ragazzo, Antonino Ragazzo, Salvatore Torregrossa, Giuseppe Torregrossa, Leonardo Calderaro, Serafino Messineo, Maria Tornabene, Leonardo Miranti.

Il monumento ai caduti è posto nella centralissima piazza del Popolo dove – scrive padre Guido Macaluso – “nel 1929 fu rasa al suolo la settecentesca chiesa del Carmelo ricca di opere d’arte” per fare posto alla scultura commemorativa dell’artista palermitano Antonio Ugo. Il monumento è composto da una stele marmorea di undici metri con in cima un quadripode ardente in bronzo decorato. Alla base della stele vi sono le statue in bronzo rappresentanti l’eroe, la madre, la vedova e l’orfano che consacrano i caduti in guerra sull’altare della patria. “La piazza ed il monumento – scrive il Cav. Francesco Ferruzza Sabatino nel suo libro Cenni Storici su Petralia Soprana – son sorti a spese del popolo tutto di Petralia, il quale, concorde ha approntato l’occorrente denaro, con lotterie e feste speciali, con raccolte nelle campagne, nelle borgate e nel centro. Anche i Sopranesi residenti in America, con spontaneo sentimento, vollero concorrere ed hanno offerto il loro obolo a perpetuare il ricordo del sacrificio dei 130 Gloriosi immolatisi alla Patria”. La costruzione della piazza del Littorio, così veniva chiamata, ed il monumento ai caduti – scrive sempre il Ferruzza – costarono poco più di 550.000 lire.