Domenica, 30 ottobre 2016. Il Saluto del Sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, in occasione della Cerimonia di scopertura della targa UNESCO presso l’Aula Magna del Palazzo Vescovile di Cefalù

Eccellenza Reverendissima, Signor Presidente della Regione, Illustri colleghi Sindaci, Chiarissimo prof. Angelini, Gentili autorità civili, religiose e militari presenti, signore e signori,

Sono onorato di porgere il saluto in occasione di questa cerimonia con la quale vogliamo celebrare il glorioso passato di Cefalù e, allo stesso tempo, mostrare la consapevolezza che la decisione dell’UNESCO può e deve rappresentare una base importante sulla quale fondare lo sviluppo culturale, turistico ed economico della città nella quale Ruggero II concepì, nel secolo che fu testimone delle crociate, quegli alti ideali di convivenza e rispetto reciproco che furono visibilmente sublimati nella nostra Basilica-Cattedrale e nel Chiostro capitolare, riconosciuti Patrimonio dell’Umanità.

Nel corso del dibattito che, il 3 luglio 2015 nella città tedesca di Bonn, precedette la proclamazione, con voti unanimi, del sito seriale ” Palermo arabo- normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale” , uno dei diciotto ambasciatori che, in quell’occasione, presero la parola, ebbe a dire: ” Cefalù, Palermo e Monreale furono, nel XII secolo, ciò che il mondo dovrebbe essere oggi”.
Ritengo che queste parole possano sintetizzare ciò che stiamo celebrando oggi. L’UNESCO, la più alta istituzione culturale a livello mondiale, non ha riconosciuto soltanto l’unicità artistica e culturale di nove monumenti presenti in tre città; ha inteso additare il sincretismo culturale del quale essi sono espressione come esempio di pacifica convivenza, nel rispetto della identità di ciascuno.

La constatazione che su nove beni culturali, che ricadono nel sito, ben sei hanno una funzione cultuale, rimasta immutata nei secoli, è testimone del fatto che l’accoglienza e l’integrazione dell’altro si realizzano attraverso la piena consapevolezza e il rispetto della nostra storia, dei nostri valori, della nostra identità. Ritengo che solo un popolo che rispetta se stesso può realizzare una autentica politica dell’inclusione.

La nostra Sicilia è stata da sempre crocevia di popoli e crogiolo di civiltà. I sette siti UNESCO siciliani rappresentano l’attestazione che la nostra storia è il nostro futuro e che nella nostra cultura è contenuto il nostro sviluppo. Ci occorre il sostegno necessario a promuovere le nostre meraviglie, tramutandole, ancor di più, in punti di riferimento culturale di livello internazionale.

Abbiamo bisogno innanzitutto che la Regione punti sui sette siti UNESCO siciliani come poli attrattori del turismo internazionale, attorno ai quali creare una rete di itinerari turistici che puntino sul patrimonio storico culturale delle nostre città sulla bellezza naturalistica e paesaggistica dei nostri territori, sugli itinerari religiosi che legano i nostri luoghi di culto, penso in particolare al Santuario di Gibilmanna e alle chiese e ai santuari delle Madonie.

Il Riconoscimento dell’UNESCO può aiutarci a fare sistema e a veicolare su Cefalù flussi turistici di alto livello, contribuendo a raggiungere l’obiettivo di destagionalizzare il nostro turismo. Con la cultura si migliora la nostra economia e con il raggiungimento degli impegni che abbiamo sottoscritto nell’ambito della procedura di riconoscimento, possiamo fare della decisione della più alta istituzione culturale a livello mondiale una importante occasione per migliorare la qualità della vita dei cittadini.

Nell’anno che è trascorso da quel 3 luglio 2015, abbiamo realizzato alcuni interventi per migliorare la vivibilità del centro storico e il decoro urbano. L’illuminazione a LED, l’istallazione dei varchi elettronici di accesso al centro storico che, a breve, ci aiuteranno a rendere effettiva la ztl del centro storico a beneficio dei residenti e dei visitatori, l’apertura del visitor center,

l’apposizione della nuova cartellonistica turistica bilingue. Auspico che queste e altre iniziative che porteremo avanti nel prossimo futuro possano contribuire a migliorare la vivibilità della città per coloro che in essa abitano e la fruibilità e i servizi per coloro che la sceglieranno, spero sempre in numero maggiore, come meta per il loro soggiorno.

E’ necessario anche che il riconoscimento UNESCO sia utile per intercettare i fondi, regionali, nazionali, comunitari, necessari per la cura della Basilica Cattedrale e per le infrastrutture di cui la città ha assoluto bisogno. E’ sotto gli occhi di tutti che la Basilica – Cattedrale e il Chiostro Capitolare, in primo luogo, necessitano di interventi urgenti di restauro che attendono da troppo tempo. Allo stesso modo è evidente che Cefalù ha necessità di opere indispensabili ad una città che è tra mete turistiche più conosciute a livello internazionale. La Chiesa Cefaludense, proprietaria del bene UNESCO e il Comune di Cefalù non possono essere lasciati soli. Chiediamo, dunque, che tutte le istituzioni competenti e in primo luogo la Regione, ci aiutino a reperire i fondi necessari.

Abbiamo bisogno che le istituzioni ci sostengano nel credere in noi stessi e nel mettere a frutto le nostre potenzialità, fornendoci l’attenzione e gli strumenti necessari a fare in modo che Cefalù, Palermo e Monreale siano sempre conosciuti come scrigni di meraviglie d’arte e di cultura frutto delle culture che in esse hanno convissuto in pace, come avvenne nel XII e nel XIII secolo.
Da siciliano che ama fortemente la propria terra desidero dire che la cultura e la bellezza sono le uniche parole che possono sconfiggere la parola mafia che, al contrario, si alimenta dei suoi opposti, ovvero: dell’ignoranza e del degrado.

Se come sosteneva Goethe “è in Sicilia che si trova la chiave di tutto”, auspichiamo che il riconoscimento del valore culturale universale dell’itinerario ” Palermo arabo – normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale”, sia un contributo utile a fare di Palermo, di Cefalù, di Monreale e della Sicilia intera la chiave per un mondo migliore.

Grazie di vero cuore.