E’ partita l’undicesima edizione del Salone del Gusto di Torino il più importante evento internazionale dedicato alla cultura del cibo, per la prima volta aperto al pubblico e senza biglietto di ingresso. Un grande mercato con espositori dai cinque continenti presidi slow food, tanti eventi per scoprire la ricchezza enogastronomica del mondo. Ci sono oltre 7mila delegati da 143 paesi. E’ un’edizione “monstre” con 935 eventi in programma, tra cui 60 laboratori del gusto e 90 appuntamenti su prenotazione più di mille espositori, distribuiti tra i 12mila metri quadri del Valentino e gli oltre 3mila del centro. A dare una mano mille volontari: il 90 per cento arriva da Torino e provincia ma ci sono anche giapponesi, malesi, russi e inglesi
Polizzi Generosa si presenta al Slow food di Torino, con le migliori intenzioni per mettere in circolo il già conosciuto “Fagiolo Badda” e il nuovo “pipiddu polizzano”, il peperone che cresce solo all’insù perché cresce all’ombra del noccioleto,conquistandosi da solo la dose necessaria di luce. «I1 suo cammino verso la conquista dei presidi Slow Food è cominciato dal recupero di venti piantine da un vecchio agricoltore del luogo», racconta Roberta Billitteri, che li coltiva nell’azienda di famiglia che regge con il marito Francesco Mangialino, presidente del presidio del fagiolo badda di Poiizzi. Roberta e uno degli 8 produttori del “pipiddu”. «Oltre alla vendita dello sfuso – continua – abbiamo un laboratorio di trasformazione per chiudere la filiera dove trasformo i pipiddi in confettura. In questo modo si evita che il prodotto, che fresco dura soltanto tre giomi».
Buone sono le intenzioni del gruppo che lavora al prodotto cosi come lo è il tifo che la comunità di Polizzi fà ai ragazzi che con la loro buona volontà hanno preso l’impegno lavorativo di realizzare e portare avanti i prodotti della terra di Polizzi, facendo conoscere l’arte culinaria di un territorio che non ha nulla da invidiare a tanti prodotti nazionali .
Antonio David