Il 20 settembre 2016 ore 18.30 nella Sala delle Capriate del Comune di Cefalù, sarà presentato il catalogo della mostra di Benedetto Poma “Le Sirene di Ulisse”, edizioni Mandralisca, a cura di Rosalia Liberto; a seguire l’inaugurazione della mostra dell’artista catanese, presso l’ Ottagono S.Caterina – piazza Duomo.

Un evento patrocinato dal Comune di Cefalù, dall’Assessorato regionale ai Beni culturali e dell’identità siciliana, dalla Fondazione Mazzullo di Taormina, in collaborazione con la Fondazione culturale Mandralisca di Cefalù, l’associazione L’ARTE e KoART Unconventional Place; graditi sponsor dell’evento: LADYLED divisione luce. La mostra (ingresso libero) sarà aperta tutti i giorni dal 20 settembre al 20 ottobre 2016 dalle 10.00 alle 22.00.

Cefalù non sarà per Poma l’ultimo approdo del viaggio nella Sicilia del mito, che ha visto in questi mesi le sue opere già nelle città di Catania e Taormina. “Le sirene di Ulisse”, che è il titolo anche di una delle opere in mostra, rimanda certamente al mondo di Omero, al mare, alla navigazione, al movimento, al viaggio, dunque alla conoscenza dell’altro, all’incontro con il diverso, con l’ignoto. Temi attuali e senz’altro presenti nel quotidiano vivere dell’uomo di oggi e dell’artista stesso. 

   La riflessione artistica ha come origine, infatti, un viaggio, l’incontro di Benedetto Poma con la collezione di gemme incise del Museo Mandralisca di Cefalù: 19 gemme incise, databili dal V-IV sec. a.C. fino al I sec., che presentano iconografie classiche e, in particolare, scene e personaggi mitologici. […] L’eleganza del linguaggio artistico di Benedetto Poma, coinvolgente e inatteso nell’odierna società ipertecnologica, iperveloce ma iperdistratta, è però, per sommo paradosso, altamente multimediale, perché sollecita tutti i sensi di quanti osservano, collegandosi all’esigenza archetipa dell’uomo di rappresentare il proprio mondo e rappresentarsi attraverso immagini, comunicando in vario modo messaggi che attraversano l’arte e la storia, il passato che si fa presente, che è ieri e oggi. 

Rosalia Liberto