Cefalù da l’ultimo addio a Lorenzo Delise

Lorenzo Deise ha giocato la sua ultima partita tra gli applausi di tutti sul parquet del pala Ignazio: davanti a un pubblico che non ha mancato di fargli sentire il proprio affetto ma anche il dolore per una tragedia che ha colpito lo sport, la tifoseria, un’intera città. E soprattutto i familiari ai quali don Giuseppe Licciardi ha detto parole di grande partecipazione e consolazione: “Era pronto per incontrare Gesù”. Stavolta Lollo, come lo chiamavano gli amici e i supporter della Zannella venuti a salutarlo per l’ultima volta tra canti e invocazioni di tifo, non è riuscito a vincere la sua ultima partita. E per questo è stato lacerante il dolore che ha stretto un’intera città. La cerimonia, sentita e partecipata concelebrata da fra Aurelio Biundo, è stata fortemente voluta dai genitori in quel luogo dove Lorenzo incontrava i suoi amici e i suoi compagni, dove lo sport li unisce e li ha visti oggi dividersi per un viaggio senza ritorno. Maglie bianche con il numero 29 e il nome di Lollo De Lise in tribuna ma anche attorno al feretro, striscioni di gloria, inni in suo onore e pezzi dialcune canzoni da lui preferite. Presente anche il sindaco Rosario Lapunzina, l’amministrazione comunale, molti consiglieri comunali.

Lorenzo era un ragazzo altruista, amico di tutti ed estremamente buono. Anche sull’asfalto, dopo l’impatto, continuava a chiedere quali fossero le condizioni di salute dell’amico Luca che aveva a bordo nella moto che sabato si è scontrata con un autocompattatore sulla via Nazionale. Lollo ha pensato fino all’ultimo istante agli altri piuttosto che a se stesso, ha rivelato don Licciardi, e alle sue gravissime condizioni. Del resto sono ora gli amici a ripetere, e a scrivere sui social, che Lollo era l’espressione della bontà. Ogni perdita lascia dei frutti, secondo il pensiero di padre Licciardi. E i frutti che lascia oggi De Lise sono il turbamento e gli occhi che lui rivolge al suo Dio. Ed è così che bisogna pensarlo.
Ciao Lollo. Guardando il cielo, continueremo a vedere il tuo numero 29, il tuo sorriso, la forza esplosiva del tuo fisico atletico. Tutto quello che amici e tifosi sono venuti qui a rivivere per l’ultima volta
(Mariangela Miciotto, lavoceweb)
Redazione

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