Credo che tutti i gangitani siano costernati e addolorati per il dolore arrecato al Presidente onorario Giuseppe Carlo Marino dell’ANPI di Palermo; dolore che penso di sapere dove potrebbe essere allocato ma sicuramente lontano mille miglia dal centro del pensiero equilibrato, illuminato ed intelligente. L’”ingiunzione” ad intervenire pena il reato di apologia al fascismo nei confronti del sindaco di Gangi, sicuramente dovrebbe far ripensare politicamente all’ utilità dell’ associazione che lei rappresenta, ai suoi fini e a flussi e contributi…. L’unica accusa che si può fare al sindaco di Gangi è quella di aver risposto e mostrato rispetto e gentilezza al presidente Terranova; non era il caso e il tutto andava ignorato. Accusare chi conserva e preserva nel Borgo targhe e scritti prodotti da persone che vissero quel tempo e che oggi nessuno di buon senso di quei messaggi più condivide significati e simboli, è sintomo di pochezza intellettuale, di inimicizia e di qualche disegno politico che è facile capire dove vuole andare a parare….. Perché questa “fregola” improvvisa di scrivere e subito, una lettera aperta al Sindaco di Gangi? L’addolorato Giuseppe Carlo Marino, presidente sempre più addolorato, si stupisce che a Gangi nessuno abbia pensato di cambiare, dimenticare e riscrivere quella che è “la Storia”: un periodo, una vicenda del nostro Paese intero. Condivisibile o no resta “ Storia”; e se il tutto fa provare disgusto e sofferenza al nobile “asceta della resistenza”, al posto di ingiungere e minacciare faccia le sue rimostranze al Tempo,al susseguirsi delle Epoche e degli Avvenimenti. Per ultimo non se ne abbia a male: non venga più a visitare il nostro Borgo perché e qui che si conservano tradizioni usanze e anche ricordi. E’ come se, non condividendo la politica espansionistica e sicuramente oppressiva dell’antico Impero Romano, noi distruggessimo le vestigia di quella civiltà. Preparatevi, carissimi compaesani, a vedere l’autorevole Presidente onorario nonché addolorato Dr Giuseppe Carlo Marino , baldanzoso su un bianco destriero e a capo di una ciurma di Caterpillar, mentre “ingiunge” a questi ultimi di distruggere il Colosseo, i fori imperiali e tutti gli anfiteatri che ricordano le nefandezze di quel Tempo e che gli provocano orticaria, bruciori e nausee. Se l’ANPI si onora di questa persona, Gangi si onora delle bellezze o “sconcezze” esistenti nel suo Borgo.

Francesco Seminara