• Luglio segna l’abbandono di due assessori, Lapunzina (dimissioni certe) e Cavallaro (dimissioni e/o revoca?), che aggiunte all’addio volontario di Ventimiglia dell’ormai lontano gennaio, riducono la giunta Di Martino ad un “duetto”;

• Negli ultimi giorni del mese, proposte di cariche assessoriali a 360 gradi: usato sicuro e nuovo che avanza; Sindaco, “cerchietto magico” e “saggi del villaggio” aspettano speranzosi fino a domenica 31, ma nessuno dei prescelti accetta, inclusi i consiglieri lealisti interpellati.

• Arriva agosto e si passa al piano B, la giunta va ricostituita, costi quel che costi. Nessun castellanese si è reso disponibile. Si guarda fuori dai confini comunali, ma senza nessuna logica politica, solo per “bisogno”…al limite “du currivu”.

• Arrivano le nomine a singhiozzo: giorno 1 agosto Valentino Mario Macaluso (Petralia Sottana, lato monti) e giorno 3 Pietro Rasa (Cefalù, lato mare). Nulla da eccepire sulle qualità umane e professionali dei novelli amministratori, ma inopinabilmente estranei alla realtà politica e sociale castellanese. Un periodo storico difficile e singolare non può non tener conto di questo aspetto; il rispetto che un sindaco dovrebbe avere per la propria comunità avrebbe garantito altro. Tutto pubblico e reso trasparente dai passaggi di stampa ma, anche se le determine si chiudono con “…informare il Consiglio Comunale…”, nell’assoluta mancanza di comunicazione formale.

• Comunicati stampa, proclami, tutto sembra sistemato, ma il 5 agosto, nel tardo pomeriggio, col palazzo comunale deserto e con il fuoco che minacciava Nociazzi, ecco l’ultima nomina, tredicesimo assessore il “desiderato e pregato” Pietro Ferruzza, candidato silente ma efficiente, campione di preferenze, capogruppo dalla prima ora, autodefinitosi sempre “appassionato di politica”. Con la giunta ormai completa, vengono distribuite le deleghe e al ballottaggio, il Ferruzza, nonostante il ricco curriculum e l’incondizionata fedeltà, viene “retrocesso” ad assessore semplice mentre Giada Geraci, quota rosa e assessore che può vantare due anni di anzianità, “promossa” vice-sindaco.

• Arriva giorno 6 e il sindaco, sollevato, contento e soddisfatto, parte per la sua tradizionale vacanza estiva, preceduta e seguita sempre dall’altrettanto abituale vacanza invernale.

“Tutto va ben, tutto va ben”, cantano i pochi supporter rimasti, attribuendo meriti al limite del soprannaturale alla nuova “Ditta Di Martino e C.”, ma la realtà è ben diversa. La mancanza di una giunta ha impedito giorno 28 luglio l’approvazione del progetto di riutilizzo e riqualificazione funzionale dell’asilo nido e la conseguente mancata sottoscrizione del partenariato con So.Svi.Ma., ha fatto perdere la possibilità di ottenere 452 mila euro di finanziamento per il recupero del patrimonio edilizio, persi ancor prima di iniziare l’iter. Qualche patito dell’espressione “danno erariale” dovrebbe, quantomeno, sentirsi in colpa.
Come se non bastasse, a poche ore dalla partenza, il sindaco, carta d’imbarco alla mano e bagaglio pronto, ha salutato i 32 dipendenti a tempo determinato prospettandogli la possibilità di restare senza stipendio ad agosto e fino al rientro della quota parte di trasferimento regionale. Anche questo solo “a parole”, perché chi dice di assumersi la responsabilità di amministrare questa comunità, pecca sempre nella produzione di atti formali. Il sindaco beatamente in vacanza, gli assessori impegnati in attività per lo più intangibili ma, alla bisogna, prontissimi ad indossare la fascia tricolore per le processioni, un Paese cui viene negata anche la possibilità di fare domande. Impensabile ormai la possibilità di ottenere delle risposte.
Si sa, “agustu e rigustu è capu di ‘mmiernu”, la tramontana è ormai compagna giornaliera, ma Castellana vuole uscire da questo lungo inverno anticipato e arrogantemente forzato perché, come ricorda una breve nota di Leopold Sedar Senghor, poeta e presidente del Senegal: “potranno strappare tutti i fiori dalla terra, ma non potranno impedire che la Primavera ritorni”.
Castellana Sicula, 10/08/2016
Franco Calderaro
Tommaso Di Prima Enza Giacomarra
Giuseppe Riotto Anselmo Intrivici
Santo Sabella Ignazio Intrivici
Gandolfo Saccomanno Antonio Lo Verde