Castelbuono, l’Ulivo ricorda Via D’Amelio

Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota del Gruppo “L’Ulivo al Consiglio Comunale di Castelbuono” dove si ricorda la strage di via D’amelio.                                                  Fatti e non parole. Oggi si commemora la strage di via D’Amelio in cui furono uccisi il Giudice Borsellino ed i poliziotti della scorta e per onorarne la loro memoria è doverosa una riflessione. Sulla legalità e sull’illegalità diffusa. Spesso si pensa che parlare di legalità vuol dire discutere su come lottare contro la Mafia, contro Cosa nostra. No, parlare di legalità significa, invece, cosa faccio ogni giorno per combattere l’illegalità diffusa, per affermare quella cultura della legalità che manca. Nelle nostre azioni quotidiane. Nel rispetto di quelle regole che sono adottate per la convivenza civile. Dal rispetto del codice della strada, non parcheggiando in divieto di sosta, per esempio (anche se può apparire una banalità), a quelle che vietano di commettere reati. E’ tutta legalità. E non può essere rispettata a giorni alterni. In tutti gli ambiti. Ci vuole testimonianza. Soprattutto da rappresentanti delle istituzioni, siano essi amministratori, consiglieri comunali, funzionari comunali. Ognuno deve fare la propria parte per poter pretendere che la facciano anche i semplici cittadini. Troppo spesso ascoltiamo parole che minimizzano sul rispetto delle regole, delle norme, anche le più semplici. Ciò, non aiuta alla formazione della cultura della legalità, che vuol dire avere l’abitudine al rispetto delle regole, anche quelle che riteniamo sbagliate, perché posso chiederle di cambiarle, ma fino a quando non saranno cambiate dovranno essere rispettate. Ecco, nella nostra esperienza istituzionale, ci siamo imbattuti anche in questo: assenza della cultura della legalità. Ma in questi giorni mi sono chiesto: ma nella nostra realtà c’è domanda li legalità? C’è l’esigenza di una legalità diffusa contro l’illegalità diffusa? A me pare che c’è ancora tanto da lavorare. E non aiuta, certamente, il mancato rispetto della memoria di quanti hanno lottato per l’affermazione della legalità. E sono morti. Il silenzio dell’Amministrazione comunale, in quest’ottica, ci inquieta. In Consiglio comunale avevamo lamentato che non fosse stata organizzata alcuna iniziativa in occasione della commemorazione della strage di Capaci, unitamente alla mancata realizzazione della giornata della legalità che per tanti anni s’è svolta nelle scuole, e ci è stato risposto che non c’è stato tempo e che avrebbero rimediato in occasione del 19 luglio. E’ arrivato quel giorno ed il silenzio è continuato.
Giuseppe Fiasconaro – Capogruppo consiliare

redazione

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