La cultura Tunisina incontra la Sicilia

Venerdì 8 luglio 2016 l’Istituto Italiano Fernando Santi ha promosso una visita nelle città di Santo Stefano di Camastra e Cefalù da parte della dott.ssa Amel Hachana – Directrice de la sauvegarde et de la valorisation du Patrimoine Ministère de la Culture et de la Sauvegarde du Patrimoine – Tunisie e della dott.ssa Wafa Ben Slimane – Institut National du Patrimoine Tunisie.

Le due dirigenti tunisine, accompagnate dal Vice Presidente dell’Istituto Marco Luciani, ricevute dal Sindaco di Santo Stefano di Camastra Francesco Re e dal responsabile locale dell’Istituto Tindaro Boscia, hanno avuto modo di visitare e apprezzare lo splendido Museo delle Ceramiche di Santo Stefano di Camastra.

A Cefalù sono state ricevute dal Presidente dell’Istituto Italiano Fernando Santi Luciano Luciani e hanno avuto modo di visitare la Cattedrale patrimonio dell’Unesco e i locali dell’Istituto Santi.

Sono state discusse diverse iniziative tra cui la candidatura a patrimonio dell’umanità del percorso fenicio-cartaginese promossa ad Expo sin dall’ottobre 2015, il programma ENI CBC MED, la mobilità internazionale dei lavoratori tunisini verso l’Italia e gli stage formativi da svolgersi in Sicilia nel settore artistico, culturale e archeologico.

Le due dirigenti tunisine avevano in precedenza partecipato a Palermo all’evento finale del progetto CUL.TUR.A.S dove sono intervenute numerose personalità italiane e tunisine, i partner di progetto e i rappresentanti del club di prodotto. Il progetto vuole identificare nuovi modelli per la valorizzazione del patrimonio archeologico attraverso la sperimentazione di un progetto-pilota che coinvolge lo sviluppo e fruizione del patrimonio culturale con la specializzazione del sistema di offerta turistica transfrontaliera, operando su due segmenti specifici del turismo: la subacquea e il ciclo-turismo. Obiettivi attesi sono la creazione di nuovi itinerari archeologici subacquei e di percorsi ciclabili; l’aumento del livello di conoscenza degli operatori locali e della sensibilità della popolazione sulla protezione dei siti archeologici; il rafforzamento della cooperazione e sinergia tra i partner locali e transfrontalieri.

 

Redazione

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