“Ancora una volta la Corte dei Conti conferma la grave crisi dei comuni spiegando come il sistema delle autonomie locali risulti gravato da una serie di problematiche strutturali sul fronte della riscossione dei tributi e sul fronte delle mancate riforme su settori strategici come quello della gestione del sistema integrato dei rifiuti. Per questi motivi, il 2016 rischia di essere l’anno in cui si inizia a determinare un’implosione del sistema, anche a causa delle ripercussioni provocate dalla continua incertezza sul fronte delle risorse erogate dalla Regione, in relazione al recente accordo con lo Stato”.
Lo hanno detto Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale, a margine dell’udienza, svoltasi stamattina a Palazzo Steri, per il Giudizio di Parificazione del Rendiconto generale della Regione Siciliana relativo all’esercizio finanziario 2015.
“I comuni, – spiegano Orlando e Alvano – ancora senza bilancio e in gestione provvisoria, sono costretti a fare ricorso alle anticipazioni di tesoreria e il rischio è che questo non basti a far fronte alle spese ordinarie. Gli enti di aria vasta presentano invece, come più volte riconosciuto dalla stessa Regione, un deficit strutturale rispetto al quale non si ha idea di come intervenire e che rischia di compromettere la sostenibilità della riforma. In questo quadro drammatico è necessario che riparta un’interlocuzione seria ed autorevole con il governo nazionale che porti, con il coinvolgimento degli enti locali, ad un’intesa che tenga conto della scarsa capacità fiscale dell’Isola e dell’obbligo costituzionale, sancito anche nella Legge 42/3009, di intervenire con meccanismi perequativi”
“I dati presentati quest’oggi – concludono il presidente e il segretario generale dell’Associazione dei comuni siciliani – confermano ciò che sosteniamo da tempo su una situazione finanziaria al tracollo che necessita un intervento istituzionale. E’ sotto gli occhi di tutti, infatti, la drammatica crisi economica e di liquidità degli enti locali che interferisce negativamente sull’azione amministrativa con conseguente grave disagio per i cittadini”.
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