Come sempre succede negli ultimi tre – quattro anni, quando Roma parla , la Sicilia ascolta e non parla. Succede proprio così visto gli ultimi casi e dove le famiglie siciliane si sono viste costrette tutt’ora a sopperire ai torti subiti dal governo nazionale , andando ad imporre una penalizzazione in cui la Sicilia si vede costretta a convivere e non poterne più uscire o trovare un sistema per sopperire alla grave crisi che attanaglia tutta la popolazione. Comunque ancora non si capisce cosa intende fare il governo regionale , andando a fare manovre e manovrina che ancora lasciano dubbi e su come si voglia gestir questa situazione di totale precarietà specialmente se non arrivano questi fondi che ancora Roma non ha elargito. La Regione Sicilia nella Finanziaria 2016 ha fatto dei tagli per 1 miliardo e 400 milioni e da tutto questo dipendono le difficoltà che notiamo giornalmente, vedendo il governo annaspare per cercare di reperire e/o aprire cassetti all’interno del palazzo che sono striminziti e rosicati già abbastanza. Da giorni la notizia che Crocetta abbia tagliato dei fondi agli studenti universitari per far continuare le riserve siciliane, quindi si capisce bene che si devono fare una serie di manovre per cercare di far quadrare i conti.
Ma togliere in un settore per finanziarne una altro non porta lustro a nessuno, si rischia di fare contento uno e scontentare un’altro , quindi non cambia niente ma si crea ancora maggiore confusione più di quella esistente. Si parla di capitoli di spesa che purtroppo sono fantasmi così come tutto questo sistema di entrate e uscite, con ripercussioni a catena che non portano a nulla di buono. Un’intera isola aspetta i fondi da Roma come la manna dal cielo, una promessa fatta a qualcuno che deve riparare e ripartire tale somma in altre situazioni altrettanti delicate , non sapendo come dividere tale somma visto che servono in tutti i settori. Quindi situazione allarmante e vicina al default. Diciamola tutta, il fatto di andare ad elemosinare annualmente ormai per abitudine a Roma è diventata una barzelletta, cioè come quando i bambini vanno dalla mamma per chiedere i soldi per comprare la pizzetta, e seppur si parla di cose serie, bisogna capire che anche la cattiva gestione regionale, sia di destra che di sinistra ha portato l’intera isola in un collasso che pian piano si arricchisce sempre di nuovi elementi e il fatto stesso che Roma debba decidere le sorti del siciliani, cioè dei precari,foretali,lsu,pip, sanità agricoltura,formazione e tanto altro non è più tollerabile nei nostri giorni e, l’attuale governo deve prendersi delle responsabilità che sono evidente e accorpati a tutti i 90 deputati all’Ars, perché nessuno è immune a tale situazione perché tutti colpevoli di questo disastro regionale. Ormai nessun politico è più credibile, tutti soggetti a scambi di voti per l loro poltrone o per i propri vizi che vanno lievitando a macchia d’olio, arricchiti da quei stipendi che dovrebbero equipararsi a quello di un operaio per capire in che condizioni vive tanta gente, percependolo anche “a quando vuole Dio”, o magari non percepirlo proprio e, sapendo che se prima o poi si annega tutti insieme !
Antonio David – Forestalinews