Ricordato “Al giardino della memoria” con un albero per il Salvatore Carnevale,.“Bracciante e sindacalista socialista di Sciara (PA) che a 31 anni venne assassinato il 16 maggio 1955 all’alba mentre si recava a lavorare in una cava di pietra gestita dall’impresa Lambertini. I killer lo uccisero mentre percorreva la mulattiera di contrada Cozze secche. Carnevale aveva dato molto fastidio ai proprietari terrieri per difendere i diritti dei braccianti agricoli: era infatti molto attivo politicamente nel sindacato e nel movimento contadino. Presenti alla commemorazione il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il segretario nazionali della Cgil Susanna Camusso, il prefetto De Miro, il Questore longo e vari sindaci delle Madonie , tra cui Pino Lo Verde di Polizzi Generosa.
Questo luogo, questo rito di piantare un albero e scoprire una targa ribadisce la straordinaria importanza della memoria, a continuare a tenere vive le storie, le lotte dei sacrifici che ci consentono di leggere cosa è successo”. Così la leader della Cgil Susanna Camusso a Palermo per partecipare alle iniziative in ricordo del sindacalista
Il sindaco di Palermo Orlando – ha saputo legare in modo profetico la promozione della legalità nelle campagne a quella nelle città. Proprio lui, lavoratore edile simbolo dello sviluppo urbano, fu ucciso per aver difeso i diritti dei lavoratori delle campagne. Una grande sensibilità profetica sulla legalità come terreno di impegno e di incontro per tutti i lavoratori, un motivo in più per commemorarlo e ricordarlo”.
La giornata commemorativa è proseguita a Sciara dove nella chiesa madre di S.Anna, i ragazzi delle scuole si sono esibiti in delle performance, letto poesie e testi sulla vita del sindacalista, hanno dialogato con il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo . Figura da non sottovalutare e tenere presente per gli ideali che tutt’oggi mancano e per le lotte che devono essere sempre presenti per i diritti dell’uomo e dove e per il lavoro che viene a mancare , ricordando un uomo prima che sindacalista che deve essere d’esempio per i colleghi che purtroppo non hanno la stessa stoffa e l’impegno di colui che ha fatto la storia.

Antonio David