Scompare un madonita di prestigio: il Prof. Giovanni Sottile

Al Mattino del 25 aprile, a Cefalù, è improvvisamente scomparso il prof. Giovanni Sottile (86 anni). I funerali si sono svolti il giorno successivo, alle 15, nella Chiesa degli Artigianelli.

A presiedere la solenne Celebrazione Eucaristica mons. Sebastiano Scelsi, con accanto il parroco padre Pasquale Pagliuso e mons. Santino Di Gangi insieme a numerosi altri sacerdoti.
Il corteo funebre ha, per un minuto, interrotto il suo percorso, soffermandosi dinanzi all’edificio del Liceo Classico Mandralisca; Istituto nel quale il prof. Sottile è stato per decenni docente di storia e filosofia e poi preside.
La sepoltura nel Cimitero del Comune natio, Castelbuono, nella cui chiesa della “Madrice Nuova” sabato 30 aprile, ore 19, verrà celebrata una S.Messa.
Il saluto letto da Sonia Zito, collaboratore-vicario del Dirigente Scolastico dell’Istituto Mandralisca, presidente parrocchiale e consigliere diocesano di Azione Cattolica.

Caro Professore Giovanni Sottile, siamo qui per quello che non vogliamo considerare un addio, poiché per quello in cui credevi su questa terra – in cui molti di noi crediamo – e che hai testimoniato col tuo esempio di vita, siamo certi che, in questo momento, sei in mezzo a noi.
I nostri potrebbero sembrare discorsi di circostanza ma, in realtà, non siamo così abili, come lo eri tu nell’eloquio e nella dialettica, ad esprimere al meglio il nostro affetto, la nostra ammirazione, la nostra gratitudine o, forse, le parole del nostro vocabolario sono insufficienti per poter onorare e descrivere un uomo di siffatta levatura e bagaglio culturale, che, in tutta la sua esistenza, ha portato lustro e vanto al suo paese natale, Castelbuono, e al suo paese di adozione, Cefalù.
Parafrasando gli attributi con i quali ci si riferisce a San Leonardo Murialdo, al cui carisma si ispira quest’opera e questa parrocchia giuseppina, che tu hai frequentato e servito assiduamente per più di quarant’anni – e cioè “amico, fratello e padre” – oggi piangiamo un amico, un fratello, un padre, ma anche un educatore, una guida, un maestro di vita.
Parecchi di noi, presenti e non, ti abbiamo avuto accanto come fratello, come amico, come compagno, come docente, come collega, come educatore, come maestro di amore, di cultura, di perizia, di sapienza, di pace, di gioia, che si manifestavano nel tuo sorriso aperto, accogliente, rassicurante, nonostante le sofferenze della malattia; che si rivelavano dal tuo sguardo vivace, curioso, accattivante, disarmante e trasparente, in cui si rifletteva la tua anima pura, limpida, semplice; uno sguardo che arrivava fino all’intimo del cuore di chi incrociava la tua strada.
Vogliamo ricordare, in questo particolare momento anche gli amori della tua vita. La tua famiglia di appartenenza: tua moglie, le tue sorelle, tuo fratello, i cognati, i nipoti; la tua famiglia allargata: la Scuola, l’Azione Cattolica, l’UCIIM, la confraternita dell’Addolorata, la Comunità Parrocchiale e Diocesana.
Ti è grata la scuola e, in particolar modo, il tuo amato Liceo classico “Mandralisca” di Cefalù, che hai frequentato, per cinquant’anni, come alunno modello e responsabile, come docente preparato e competente, come preside cordiale e disponibile, in un instancabile spirito di servizio e di abnegazione per la promozione della cultura, per la trasmissione dei valori, per la formazione della persona in ogni sua dimensione ed ambito di vita.
Ti è grata l’Azione Cattolica Italiana in cui siamo stati al tuo fianco da semplici soci o ricoprendo alti incarichi di responsabilità come quella di Presidente diocesano. Pure in quest’ambito sei stato gioviale, incoraggiante, empatico, sapiente compagno nel cammino associativo e formativo, nonché luminoso esempio di uomo di preghiera e contemplazione, facendo del motto dell’associazione “preghiera, azione, sacrificio” uno stile di vita e – del fare sempre la volontà di Dio – il fulcro della tua testimonianza di santità.
A nome dell’Istituto Superiore “Mandralisca” e del suo Dirigente Scolastico, dott. Francesco di Majo, nella funzione di collaboratore vicario e, a nome dell’Azione Cattolica Italiana, in veste di presidente parrocchiale e di consigliere diocesano, caro Giovanni, ti saluto, memore del tuo confortante “Cara Sonia, coraggio! Andiamo avanti…” e del tuo affettuoso baciamano di cavaliere non fuori tempo e fuori dal tempo, bensì cavaliere senza tempo, eterno, incancellabile dalla memoria di ognuno di noi.

Fonte: http://murialdosicilia.org/

redazione

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