Fondere i Comuni sotto i 5 mila abitanti: la proposta del PD per il sindaco di Castellana Sicula «è incostituzionale»

Giovedì 10 marzo un momento di riflessione con Franca Biglio, presidente dell’Associazione Nazionale Piccoli Comuni Italiani

L’11 novembre 2015 venti parlamentari del Partito Democratico hanno depositato una proposta di legge per obbligare i Comuni piccoli a fondersi.
Il drappello si è presentato alla Camera con la proposta che metterebbe “il limite minimo di abitanti perché possa esistere un comune è fissato nella soglia di 5.000 abitanti”.
In sintesi si andrebbe a modificare il testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di popolazione dei comuni e di fusione dei comuni minori.
I deputati del PD introducendo un nuovo comma nell’articolo 13 cancellerebbero, se la proposta venisse accolta dai due rami del Parlamento, i Comuni al di sotto dei 5000 abitanti.
Quindi, entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della legge le Regioni provvederebbero con propri provvedimenti alla fusione obbligatoria di tutti i comuni la cui popolazione sia inferiore a 5.000 abitanti e che non abbiano già ottemperato di propria iniziativa.
I Comuni avranno due anni di tempo per procedere autonomamente, dal basso, e secondo criteri di omogeneità, maggiormente rispettosi delle caratteristiche fisiche dei territori o delle tradizioni loro proprie, a predisporre fusioni al fine di costituire comuni che abbiano almeno 5.000 abitanti.
Le Regioni sostanzialmente sarebbero obbligate a recepire la normativa nazionale in discussione e qualora non lo facessero autonomamente nei primi due anni subirebbero la “riduzione di una quota pari al 50 per cento dei trasferimenti erariali in suo favore, diversi da quelli destinati al finanziamento del Servizio sanitario nazionale e al trasporto pubblico locale”.
Il legislatore però non ha fatto i conti con le forti reazioni contrarie degli amministratori dei piccoli Comuni d’Italia che passano anche dal territorio madonita.
A tal proposito l’Amministrazione Comunale di Castellana Sicula ha promosso l’organizzazione di un convegno per giovedì 10 marzo alle ore 17 presso l’Aula Consiliare del Comune.
Franca Biglio, presidente dell’Associazione Nazionale Piccoli Comuni Italiani e Sindaco del Comune di Marsaglia (CN), spiegherà le ragioni per cui non condivide il fine di questa proposta.
Accanto alla Biglio siederà Vito Burgio, consulente dell’Associazione.
All’incontro sono stati invitati Sindaci, Amministratori del comprensorio e componenti della deputazione regionale.
«Ormai assistiamo da qualche anno a un continuo e costante logoramento e svuotamento di funzioni fondamentali in capo ai Comuni. – dichiara Pino Di Martino, sindaco di Castellana Sicula – Continui e pesanti tagli alle risorse finanziarie destinate soprattutto ai piccoli comuni,che peraltro sono stati trasformati in esattori per conto dello Stato».
«Qualcuno vuole deliberatamente cancellare la storia, l’identita’ di tantissime comunità locali del nostro Paese. – c onclude Di Martino – E’ veramente troppo. Questa proposta è incostituzionale e va respinta con forza, sostenendo la battaglia che da tempo sostiene l’ANPCI e il suo Presidente».

Redazione

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