Tante le  speranze per i cittadini siciliani e poche le certezza e, se vogliamo dirla bene, c’era da aspettarselo… Proprio così, lo Stesso Crocetta (nella foto) al momento del suo insediamento aveva in mente di scardinare dei punti fermi e irremovibili, come quello degli stipendi dei deputati, dei portaborse, dei consulenti esterni dia ridurre e mettere sotto i funzionar interni per aprire nuovi orizzonti nell’impegno individuale e sopratutto per il bene collettivo. Lotta alle caste , ai burocrati e innalzamento di un Pil che attualmente segue il percorso inverso, che vede proprio nella burocrazia il problema di doppi incarichi interno con lo spostare le competenze, facendo anche turn over senza riuscire a capire e risolvere il problema della poltrone che continua a cambiare condottiero senza capirci un bel niente.

Un solo parlare a vanvera, il diremo e faremo che ormai  non è più all’ordine del giorno ma soltanto in pianta organica stabile annualmente,un promettere e non mantenere con cui si convive senza batter ciglio.  Debiti precedentemente da sanare su indennità di dipendenti e funzionari che ormai sono all’ordine del giorno , come se tutto fosse doveroso spostare per risolvere i problemi interni o esterni. Ci si è indebitati ancor di più di quanto lo siamo e certamente chi guarda dall’esterno non  può che costatare il declino di una terra che con il default ha fatto il suo fiore all’occhiello verso l’intera nazione. Si rischia che sia impugnata già la nuova Finanziaria, visto che i fondi stanziati per difendere la sanità, sono stati dirottati per pagare un mutuo precedentemente fatto, il solito vizietto fatto per andare a tappare sempre quei buchi fatti in passato, e spostando le somme come un gioco da scacchi, cercando di fare la mosse giusta , ma non pensando che la Corte dei Conti guarda a distanza ravvicinata e quando viene chiamata in causa giustamente riordina i punti aspettando al valico gli imbrogli regionali. Il Governo regionale manda annualmente segnali di incapacità nel gestire i conti e i problemi dei siciliani, gestione affidata a gente che cambia casacca all’interno del proprio territorio, un atto dovuto solo per difendere i propri interessi e tutti coloro che gli stano dietro, non preoccupandosi di pensare a colui o coloro che l’ha messo in quella bella poltrona.

E’ proprio quello il problema, quella poltrona tanto cara a tutti, detta proprio cosi perchè comoda, non parlando di sedia, perchè nella sedia ci si siede per poco, mentre la comodità si deve cercare altrove. Quindi debiti e precarietà a go-go, debiti, tasse e sacrifici solo per il popolino che paga tranquillamente e vive nell’angoscia giornalmente come un dolore fisico che si porta dietro durante gli anni. Lavoro diventato miraggio, sognato e sperato per tanti anni e tale rimarrà nelle menti dei singoli cittadini poveri e stanchi di non capirci più niente. Ex Pip, con tanti problemi tra condanne,licenziamenti e riassunzioni,casellari con carichi pendenti da valutare, stipendi arretrati da percepire cosi come la Formazione che seppur gestita a scopi familiari e clientelari, ha avuto i suoi problemi, con vari enti chiusi, licenziamenti e spostamento di personale che ancor ad oggi trova le proprie grane da risolvere.

Per finire ai forestali, popolo tanto amato e odiato da tanti, un numero di operai importanti che puntualmente mette in pole la questione del riordine del comparto come fiore all’occhiello della soluzione di tutti i problemi ma, pensare di risolvere la matassa con il non pagare gli stipendi arretrati,il blocco del turn over, la graduatoria unica,il casellario giudiziario e i tagli numerici o finanziari no porta acqua al mulino della gente che vive di forestale, ma aggrava le difficoltà quotidiane che le singole famiglie incontrano vivendo una situazione ormai al limite della sopportazione.

Antonio David – Forestalinews