Cefalù – Vende bulldog su Internet, polizia scopre truffa

La vicenda risale agli inizi dello scorso mese di gennaio quando un giovane cefaludese mette in vendita al prezzo di 300 euro il proprio cane di razza “bulldog” tramite un’inserzione nel noto portale di compravendite subito.it.
Il potenziale acquirente non tarda a contattarlo; dopo una veloce trattativa i due si danno un punto di incontro a Cefalù per la consegna dell’animale e il pagamento della somma pattuita.
Dopo avere caricato sull’autovettura guidata da un suo amico il cane, l’acquirente, presentatosi come “Giacomo”, fa tuttavia presente di non avere al seguito la somma pattuita per l’acquisto dell’animale e di avere quindi la necessità di prelevarla dal più vicino sportello bancomat. A garanzia dell’operazione lascia al giovane cefaludese la sua carta d’identità.
Il sedicente “Giacomo” si allontana in compagnia dell’amico con il cane all’interno dell’autovettura seguito a pochi metri dal giovane cefaludese a bordo del suo ciclomotore ma nell’arco di qualche secondo i due fanno perdere le proprie tracce. Al giovane (ex)proprietario del cane rimane tra le mani quella carta d’identità che gli era stata consegnata dal sedicente “Giacomo” a garanzia di quel prelievo mai effettuato.
Il giovane non tarda a capire di essere stato vittima di una frode, anche perchè nota che la carta d’identità che gli è stata consegnata riporta sì l’effige del ragazzo che lo aveva truffato ma un nome diverso da quello con il quale si era presentato.
Ogni tentativo di rintracciare nei giorni successivi il sedicente “Giacomo” al telefono non va a buon fine, così il giovane cefaludese si determina a sporgere denuncia presso il locale Commissariato di polizia.
Ben presto risulta che la carta d’identità che gli era stata consegnata a garanzia di un prelievo mai effettuato era stata denunciata come smarrita lo scorso mese di agosto presso la stazione Carabinieri di Villaseta, in provincia di Agrigento.
L’intestatario di quella carta è un giovane ventitreene agrigentino, L. C. A. e ne aveva evidentemente simulato lo smarrimento per poterne a piacimento disporre in operazioni fraudolente come questa.
Non pare tuttavia che il ventitreenne agrigentino abbia adottato particolari misure per non farsi identificare dato che anche il numero dell’apparecchio cellulare al quale per giorni aveva tentato di rintracciarlo il giovane cefaludese truffato è risultato a lui intestato.
Seppure nuovo a questo tipo di truffe, il giovane agrigentino ha inanellato già una serie di precedenti per minacce, ingiurie, stupefacenti e guida senza patente tanto che nel marzo dell’anno scorso la Questura di Agrigento lo ha sottoposto alla misura di prevenzione dell’avviso Orale.

Foto di repertorio.

redazione

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