Si inaugura a Castelbuono,  domenica 6 Marzo alle ore 12,30 nella Chiesa dell’Itria, la collettiva d’Arte e poesia dedicata al Beato Don Pino Puglisi

“Dalla luce cromatica trasuda la spiritualità di Padre Pino Puglisi” di Francesco Federico

Il titolo della collettiva d’Arte, in memoria del Beato Padre Pino Puglisi, potremmo anche leggerlo in questo modo: “Le forme dell’amore”, anziché “La forza dell’Amore”, poiché gli artisti attraverso il loro percepire e il loro immaginare, configurano forme creative imprevedibili, esplicitando strutturalmente il tema, ovvero la tematica dell’Amore divino e del martirio di un uomo, fedele apostolo del Dio della Croce.

Gli artisti hanno usato i materiali più diversi dove dipingere o disegnare, per imprimere i propri segni e le proprie forme realiste o astratte. I nostri artisti hanno utilizzato: il polistirolo, il cartone, il compensato, la tela, i materiali ferrosi, e altro ancora a loro congeniale, e ciò è estremamente innovativo. Il loro lavoro è stato essenzialmente di astrazioni formali, già viventi nell’oggettività degli innumerevoli impasti e nelle possibili alchimie; nella duttilità e nella malleabilità dei materiali umanizzati, compreso gli scarti plastici del nostro complesso quotidiano, che rendono figurato il pensiero e le intuizioni di chi è in grado di tradurre l’intraducibile. Ma parlare di ciò, significa comprendere la funziona della rete sensoriale, di cui particolarmente gli artisti sono dotati: come gli occhi, il timpano delle orecchie, i ricettori sensoriali della stessa morbida pelle, e ancora i sensori del naso e delle papille gustative, significa che al cervello giungono impulsi nervosi, in grado di rielaborare i linguaggi creativi con maggiore sintesi. Il problema è che abbiamo perso l’abitudine di comprendere, o assimilare il cromatico sogno che è il mistero della vita, attraverso “l’anima sensibile” già precisata da Aristotele.