La tutela dei centri storici, in quanto beni culturali, trova fondamento nell’art. 9, comma 2, della Costituzione, il quale sancisce che “la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Le nuove case popolari di Petralia Sottana non saranno palazzine o casermoni alla periferia del paese, ma singole case sparse nel centro storico acquistate dal Comune a seguito di un bando pubblico, per essere e ristrutturate e successivamente assegnate agli aventi diritto, in base alla collocazione nell’apposita graduatoria. Dopo cinque anni dalla comunicazione del finanziamento di 2 milioni di euro da parte dell’assessorato alle infrastrutture, l’iter procedurale è alle battute finali. Ieri, infatti, alla ditta vincitrice ,la FAE costruzioni srl di Mazzarino, sono stati consegnati i lavori per la ristrutturazione e l’adeguamento di tredici case ,le prime delle quali secondo le previsioni dovrebbero essere già pronte il prossimo mese di ottobre. “Un traguardo importante per l’amministrazione comunale di Petralia Sottana-sottolinea il sindaco Santo Inguaggiato- che ha sempre puntato,in maniera convinta sulla sostenibilità ambientale ,nella consapevolezza che le strategie hanno bisogno di tempi lunghi, ma che alla fine pagano.” Petralia Sottana ha dato il proprio contributo, per raggiungere gli obiettivi di abbattimento delle emissioni ,certamente dal punto di vista culturale , come evidenziato nei report della stampa specializzata- “QualeEnergia”, la rivista promossa da Kyoto Club,da Legambiente e da AzzeroCO2 .Proprio il recupero di vecchie abitazioni del centro storico e l’avere evitato ulteriore cementificazione è stata considerata una delle azioni più qualificanti del Paes,ad Ecomondo-Rimini dove il sindaco ha ricevuto l’attestazione di merito. A indurre la richiesta di una riconversione delle somme in direzione del risanamento del Centro Storico alcuni punti irrinunciabili: impedire una ulteriore cementificazione e un inutile consumo del territorio; evitare lo spopolamento e la fuga di altre famiglie verso la periferia con aumento, in prospettiva, dei costi per l’igiene ambientale, la mobilità e i servizi a rete, con tutte le implicazione connesse e, prima tra tutte, l’inquinamento. “Una scelta culturale e sociale-afferma il sindaco Santo Inguaggiato- per riportare l’attenzione sul valore dei centri storici minori, il cui degrado va contrastato con investimenti a partire da quelli pubblici, affinché vengano rivalutati per la qualità della vita che offrono, nel nostro caso all’interno di un’area di pregio come quella del Parco delle Madonie. Nei comuni delle aree interne e di montagna, a decremento demografico, occorre avere come bussola delle politiche urbanistiche a “metro cubo zero”. In tal senso occorre omogeneizzare i comportamenti di tutte le amministrazioni: e’ un grave errore pensare, ancora, che lo sviluppo possa passare attraverso ulteriore cementificazione e consumo irrazionale di nuovo territorio.L’avvio di questi lavori sarà una boccata di ossigeno anche per l’economia del paese che diverra’ opportunità di lavoro per le aziende che operano nel settore e garanzia di ripristino, messa in sicurezza e qualificazione del paese.