Con occhi di bambino

Con occhi di bambino ho visto fuochi ardere sulla pelle di gente che pelle non ha e sigarette accese lasciate fumare sui banconi della spesa, mentre borse vacanti ritornavano strisciando a casa.
Con occhi di bambino ho visto cappi sventolare in nome della libertà e uomini invocare nuovi dei della guerra per una guerra nuova, l’ennesima battaglia che ci liberi dall’invasore opprimente, fino all’arrivo del prossimo.
Amen.

Con occhi di bambino ho visto e forse anche tu come me, ma eri troppo occupato ad inseguire le vesti di una moda puttana, indaffarato a preparare l’arrosto per il natale che verrà, abbagliato dall’omelia, accecato dall’idea di una razza migliore santa nella battaglia, fedele nel tradimento.
Amen.

Con occhi di bambino ho visto e forse anche tu come me.

Con passi di bambino ho attraversato boschi senza verde e strade senz’asfalto, strade minori, strade d’una cultura altra da me, lontana, diversa, e ho avuto paura. E la paura m’ha preso lo stomaco, e lo stomaco m’ha stretto le mani e le mani incoscienti impugnando l’ascia del tempo hanno fatto il resto. È per ciò che il mio nome brucia al vento e al mare. Adesso l’ho dimenticato e le mani si stringono a me in un abbraccio solitario.
Dies Irae.

Con occhi di bambino ho saziato la mia sete di sapere su latrine evaporate ai primi raggi di luce e pozzi fondi da perderci il tempo e la testa e il fiato e tutto quello che c’hai da spender senza spiccioli nelle tasche e tutto il resto e senza per questo, per nulla o per cosa che importa, la mia sete è intatta. Chi potrà dissetarmi adesso? La sete, la mia sete. E della vostra cosa resta? Della vostra cosa resta? Qualche lacrima scesa per distrazione. E null’altro. E pioggia tutt’intorno.
Questo rimane ai miei occhi di un anno trascorso, come uno qualunque di mille anni fa, come uno qualunque di un futuro improbabile ma che, infondo, quando meno te l’aspetti, da qualche parte sbucherà fuori.
Settetè.

Stringo la mano di chi mi sta accanto e mi rituffo bambino a cercare qualcosa da poter ricordare, con la voglia di spalancare i miei occhi, che ne valga la pena.
Sempre.

Massimiliano Città

Recent Posts

Ferragosto, 12 milioni in vacanza: quasi un terzo in seconde case o da amici

Osservatorio Confcommercio-Swg: soggiorni medi di 13 giorni, spesa intorno ai 570 euro a persona. Hotel…

14 ore ago

Cassata, simbolo di Sicilia: 6 indirizzi che ne spiegano il mito

Dolce millenario, nato dall’Arabia e cresciuto tra Spagna e Borbone. Sei pasticcerie mostrano come tradizione…

20 ore ago

Ferragosto a Cefalù: ordinanza anti-degrado su vetro, alcol, fuochi e bivacchi

Provvedimento valido tra il 14 e il 15 agosto per tutelare incolumità e tranquillità pubblica.…

2 giorni ago

La 3A del Mandralisca (anno scolastico 1980/1981) insieme a Castelbuono

Quarta edizione dell’incontro tra compagni della 3A Liceo Classico Mandralisca di Cefalù, anno scolastico 1980…

5 giorni ago

Quale Gioco da Casinò Dovresti Giocare Online?

Scegliere il miglior gioco da casinò online dipende non solo dalla fortuna, ma anche da…

5 giorni ago

Grandi personaggi raccontano la Sicilia: il Museo dell’Acciuga di Aspra diventa un’esperienza multimediale

Un progetto innovativo premiato dal Ministero della Cultura  .Il Ministero della Cultura italiano, attraverso il…

5 giorni ago