Il sindacato chiede ai vertici regionali e nazionali di Poste italiane di “riconsiderare la prevista chiusura di centri strategici come il Centro di meccanizzazione postale di Palermo e di rilanciare la logistica”.
La Slc Cgil Sicilia chiede ai vertici regionali e nazionali di Poste italiane di “riconsiderare la prevista chiusura di centri strategici come il Centro di meccanizzazione postale di Palermo e di rilanciare la logistica e quindi i siti industriali più importanti come i CMP di Catania e Palermo”.
La Slc rileva che il Piano nazionale del settore Posta, Comunicazione e Logistica, così com’è “impatterà in maniera consistente, oltre che sui dipendenti anche sui servizi che vengono resi alla clientela e ai cittadini”. Ed è per questo che il sindacato prima che le Poste avviino la sperimentazione sui 14 centri di recapito più importanti di Palermo, Catania, Messina e Siracusa, accende i riflettori sull’argomento. “Solo il rilancio della logistica, la riconversione possibile dei centri di lavoro e l’attenzione complessiva al cittadino e all’utente permetteranno di migliorare il prodotto e il servizio offerti ai cittadini”.
“La nostra attenzione è massima- dice Giuseppe Di Guardo, coordinatore regionale Slc- vigileremo costantemente sull’impatto che il piano di Poste italiane avrà sulla nostra regione, non possiamo più permetterci di perdere posti di lavoro e servizi per i cittadini”. Secondo la Slc regionale “prima di effettuare qualsivoglia razionalizzazione è indispensabile comprendere il piano complessivo di sviluppo e riqualificazione di attività e servizi. Non considerare e sfruttare le potenzialità dei due Cpm di Palermo e Catania in maniera adeguata non solo pone l’Azienda Poste su un piano di debolezza nei confronti dei competitor ma rischia di fornire ai cittadini un servizio non adeguato alle legittime aspettative e lontano dalle loro reali esigenze”.
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