Si è conclusa con sei arresti e il recupero di 50.000 Euro di refurtiva la trasferta “madonita” di un sodalizio criminoso proveniente dalle province di Catania e Siracusa, nella notte tra venerdì e sabato.
Già nella tarda serata di venerdì, i militari della Compagnia di Cefalù, supportati dai Carabinieri della Compagnia di Petralia Sottana e della Stazione di Caltavuturo, avuta certezza che si stava consumando un furto in danno di un’azienda agricola sita nel comune di Polizzi Generosa, predisponevano un’ idoneo servizio di osservazione al fine di monitorare quanto stava accadendo. Alle ore 20.30 circa, i Carabinieri notavano uscire una macchina dall’azienda agricola seguita da due camion mentre si dirigevano verso l’autostrada A-19 (Palermo – Catania), direzione Catania.
A questo punto, il dispositivo predisposto entrava in azione.
Due gazzelle si ponevano immediatamente all’inseguimento dell’utilitaria che, imboccata l’autostrada, si staccava dal convoglio al fine di segnalare ai camion che seguivano l’eventuale presenza di forze dell’ordine.
Simultaneamente, la restante parte del dispositivo, intimava l’alt ad entrambi gli autocarri modello Iveco riuscendo a bloccarli pochi chilometri dopo aver imboccato lo svincolo di “Tremonzelli”. I sei soggetti, due alla guida dei camion e quattro occupanti l’autovettura di “staffetta”, un’alfa romeo 147, con ancora addosso gli “abiti da lavoro” ( tute da lavoro e guanti in lattice), ammettevano da subito le proprie responsabilità senza riuscire a dare spiegazioni plausibili. Diversa la refurtiva rinvenuta, tra cui un escavatore cingolato nuovo modello “Bobcat”, completo di benna e rampe per il caricamento, nonché quindici bovini di età adulta. A questi si sono aggiunti anche bidoni di gasolio con contenuto pari a 1000 lt, un attrezzo agricolo del tipo “spandi – concime” ed altri strumenti agricoli di vario tipo. I sei giovani, tutti con precedenti, penali o di polizia, si identificano in Messina Giovanni, classe 74, da Catania; il fratello Salvatore classe 70, anch’egli originario del capoluogo etneo; Breci Stefano, classe 81, da Augusta; Foti Cristian, ventinovenne di Cesarò; il 25enne Basso Reale Emanuele ed il 18enne Busacca Sebastiano, entrambi originari di Vizzini.
Gli arrestati, dopo aver trascorso la notte presso il carcere “Cavallacci” di Termini Imerese e la successiva convalida dei provvedimenti mediante rito direttissimo svolto nella mattinata di sabato, venivano rimessi in libertà e sottoposti alla misura dell’obbligo di dimora nei comuni di residenza.
L’intera refurtiva, recuperata dai Carabinieri, veniva riconosciuta e restituita al legittimo proprietario che ha ringraziato gli uomini dell’Arma dei Carabinieri per la brillante operazione che ha consentito al titolare di proseguire la propria attività agricola-commerciale.