“Registriamo un’apertura da parte del Ministero, anche se sono necessarie alcune valutazioni, soprattutto quando si parla di aree interne”. Lo ha detto la deputata del Pd, Magda Culotta, commentando la risposta del Ministero della Salute alla sua interrogazione sul punto nascite di Petralia Sottana.
“Non si può pensare – ha detto ancora Magda Culotta – di incrementare servizi e assistenza sanitaria in un territorio, per invertire la tendenza allo spopolamento, e poi chiudere il punto nascita e negare a chi resta la possibilità di partorire nel proprio comprensorio”. Poco prima la deputata del Pd si era soffermata sulla incongruenza della decisione del Ministero, che “a parità di condizioni, non ha concesso la deroga a Petralia, com’è successo invece con Bronte e Licata”. “Quello di Petralia – ha detto la Culotta – è un ospedale strategico per tutte le Madonie.
E oggi lo è maggiormente anche per tutte le problematiche legate alla viabilità, per il rischio di innevamento in inverno ma anche per l’inserimento di tale territorio nella Strategia nazionale aree interne. La nostra – ha puntualizzato infine la deputata dem – non è una richiesta di deroga alla sicurezza. Non lo è mai stata”. Dal canto suo, il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo ha voluto intanto “rassicurare che il Ministero ha effettuato una attenta analisi su dati e numeri”, ma ha anche precisato che le 342 interruzioni di gravidanza del 2014, a fronte dei 129 parti, sono legati soprattutto alla “lontananza e alla discrezione che garantisce l’ospedale di Petralia”, che in questo caso raccoglierebbe l’utenza di un territorio molto più vasto.
Alla fine del suo intervento, in cui ha rimarcato che “il parere contrario è stato espresso all’unanimità dal comitato percorso nascita”, il sottosegretario De Filippo ha aggiunto un passaggio importante: “Ove la Regione ritenga sottoporre ulteriore documentazione a supporto del mantenimento del punto nascita – ha detto infatti – sarà cura del ministero verificarla con il comitato per valutare le richiesta di deroga”. “Bisogna partire proprio da questa apertura – commenta Magda Culotta, che chiama a raccolta tutti i sindaci e gli attivisti del comitato Pro Petralia – per continuare la battaglia e rispondere all’appello del Ministero attraverso la Regione”.

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