Stamattina i sindaci delle Madonie, si sono dati appuntamento alle ore 10 presso lo svincolo di Irosa per poter marciare in modo pacifico fino a Palermo in un corteo di macchine fino alla Prefettura, per poter portare agli occhi politici il problema del comprensorio madonita attinente al punto nascite dell’Ospedale di Petralia Sottana.

Una settimana di appelli, riunioni,cortei e proteste che ancora ad oggi non hanno avuto risposte concrete, parlando solo di concessioni deroghe prima date e poi tolte e tutt’ora ancora senza conclusioni chiare e immediate. Sembra che ci sia il gioco delle tre carte, o per meglio dire dello scarica barile, dove il Ministro Lorenzin, e la Regione Sicilia con a capo l’Assessore alla Sanità  Gucciardi la fanno da padrone. I sindaci appellatosi principalmente al Ministro  hanno scritto una lettera di spiegazioni e motivazioni in merito su certe disparità anche tra i cinque ospedali siciliani che sono stati coinvolti principalmente al basso numero di parti durante l’anno e cioè quello di 500 e, successivamente tale numero momentaneamente accantonato , ha fatto posto all’aspetto della sicurezza degli ospedali non dotati di strutture adeguate in caso di emergenza ginecologica e, dove (per il ministro) Petralia rispetto ad altri ospedali coinvolti è meno sicuro è attrezzato per poter assicurare alle partorienti una sicurezza adeguata a tale evento, quindi un tira e molla di domande e risposte e dovute competenze che in  aggiunta a carte scritte, ha ampliato e preoccupato ancor di più la risoluzione del problema.

La politica del territorio e sindacale ha preso da subito posizione , capeggiata dai sindaci dei 9 comuni appartenenti al nosocomio, ha messo in atto tutto lo sgomento e la rabbia che i cittadini e le partorienti in questo caso, vedono togliersi sotto i propri occhi dei diritti che devono essere anche dei principi di vita e, ancorché vedono lo spostarsi a Termnini Imerese per raggiungere l’Ospedale più vicino , con tutti i problemi sul territorio, sopratutto per la distanza che intercorre e cioè di circa 90 minuti.

A voce del ministro, ella si attiene alle disposizioni di numeri e sicurezza, mentre dall’altro canto i sindaci e la struttura di Petralia fà presente che loro sono anche vittime della mancata organizzazione regionale sanitaria che non ha messo  la struttura nelle condizioni di personale e quant’altro, affinchè si potesse operare nel miglior modo ed evitare tale problema che purtroppo è venuto a galla adesso. La cittadinanza non deve essere penalizzata da colpe che purtroppo non ha, ma in Sicilia purtroppo ormai tutto viene tolto come atto dovuto ed è inutile parlare o proclamare sui palchi sia regionali o comunali, cercando di abbindolare la gente con fatti che non si possono  portare avanti.

Le condizioni di sicurezza specialmente negli ospedali debbono mantenersi e curarle visto che parliamo di vista umana,  altrimenti si rischia seriamente di andare incontro a situazioni di emergenza che non vorremmo mai vedere ma che purtroppo ultimamente assistiamo e, quando non siamo coinvolti  pendiamo  il fatto solo come una notizia, ma quando siamo coinvolti in prima persona…la situazione cambia !

Antonio David Forestalinews