Commerciante con il pollice verde aveva allestito una rigogliosa piantagione di cannabis

PALERMO: E’ avvenuto nel week-end a Palermo, quando i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia San Lorenzo, nell’ambito di una operazione antidroga, avendo avuto fondati motivi di ritenere che TROIA Antonino (nel riquadro) nato a Palermo classe 1966, commerciante, potesse coltivare piante di cannabis indica all’interno di un appartamento nella sua disponibilità, ubicato all’interno di un condominio di via Perpignano.

Tenendo conto del fatto che il TROIA gestisce insieme un’attività commerciale denominata “GROW SHOP” in via Turrisi (destinata proprio alla vendita di prodotti per la coltivazione della cannabis), sono stati espletati dei servizi di osservazione e pedinamento per monitorare gli spostamenti dell’interessato, verificando come lo stesso, dopo la chiusura dell’esercizio commerciale, si recasse presso il condominio ubicato a Palermo di via Perpignano.

Pertanto, verso le ore 19:40 circa, il blitz, gli investigatori, si portavano presso l’esercizio commerciale sopra citato e, identificato TROIA Antonino, veniva reso edotto dei motivi della loro presenza, invitandolo a seguirli, proprio per recarsi in via Perpignano. Lungo il tragitto, nonostante l’esplicita richiesta, il TROIA dichiarava di abitare in altro luogo della città e di non avere disponibilità di altri appartamenti; dopodiché, resosi conto del fatto che l’obiettivo era proprio il condominio di via Perpignano, ammetteva che lì egli aveva la disponibilità di un appartamento, all’interno del quale coltivava piante di cannabis.

Pertanto si provvedeva ad aprire la porta di accesso con le chiavi in suo possesso. Una volta all’interno i Carabinieri avevano modo di costatare  che si trattava di un appartamento utilizzato esclusivamente per la coltivazione delle piante di cannabis, della presenza di numerosi vasi inutilizzati ed a decine di bombolette spray deodoranti, condizionatori e deumidificatori in disuso, individuavano un’intera stanza destinata a serra per la coltivazione delle piante di cannabis in vasi, caratterizzata da un impianto di riscaldamento, illuminazione, deumidificazione e ventilazione.

Nel corso delle perquisizioni gli investigatori accertavano inoltre, come il TROIA, per alimentare l’imponente sistema di illuminazione artificiale, necessario alla coltivazione, si fosse abusivamente allacciato alla rete elettrica.

Benché tale fatto fosse di immediata percezione da parte dei Carabinieri, tenuto conto della portata delle numerose lampade accese che non potevano essere supportate da un normale contatore e del fatto che l’impianto di illuminazione fosse attivo nonostante il contatore evidenziasse la spia luminosa rossa – si provvedeva a fare intervenire personale specializzato della società Enel, la quale attestava il furto illegale dell’energia elettrica in quell’appartamento.

La perquisizione locale, dava modo di rinvenire e di sottoporre contestualmente a sequestro penale 90 piante dicannabis, alte tutte circa 70 cm, coltivate in vasi. Queste, previa estirpazione dai vasi, venivano sequestrate e 5 di queste consegnate al Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale Carabinieri di Palermo per i necessari accertamenti; le restanti piante sono state custodite, in attesa del provvedimento che ne autorizza la distruzione.

L’appartamento ubicato in via Perpignano, all’interno del quale veniva rinvenuta la piantagione, è stato sottoposto a sequestro penale, poiché interamente impiegato alla coltivazione della cannabis ove sono custoditi tutti gli strumenti e gli oggetti utilizzati per la coltivazione.

Presso l’appartamento del TROIA, di Corso Pisani, all’interno di una borsa marca “Free go” di colore blu è stato rinvenuto e contestualmente sequestrata, una busta trasparente contenente numerosi contenitori che custodivano semi per la produzione, su cui saranno eseguiti esami di laboratorio.

Pertanto,  TROIA Antonino è stato tratto in arresto con l’accusa di furto aggravato, coltivazione e produzione di sostanza stupefacente.

La competente Autorità Giudiziaria disponeva nei confronti dell’interessato, la misura cautelare degli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida dinanzi al Tribunale di Palermo che sarà eseguita nella giornata di domani.

redazione

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