Dalle prime ore della mattina, a Palermo, Roma, Milano e Napoli, i Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo stanno eseguendo 38 fermi del PM, emessi dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di altrettanti appartenenti, in qualità di capi o gregari, ai mandamenti mafiosi di Palermo Porta-Nuova e Bagheria, in quanto ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa (art. 416 bis C.P.), estorsione (art. 629 C.P.), detenzione e traffico di sostanze stupefacenti (artt. 73 e 74 D.P.R. 309/1990), illecita concorrenza con minaccia o violenza (513 bis C.P.), illecita detenzione di armi e munizioni (artt. 2 e 4 L. 895/67) e turbativa d’asta (art. 353 C.P.).
Le attività hanno consentito di evidenziare il ruolo ricoperto dalla moglie di un autorevole boss del mandamento mafioso di Palermo Porta-Nuova, rea di aver diretto ogni attività criminale dell’associazione mafiosa secondo le direttive impartite dal marito detenuto, condizionando costantemente le attività illecite anche degli altri affiliati e capi famiglia, in particolare nel settore del traffico degli stupefacenti, nonché gestendo la cassa della consorteria (“…questa mattina ho visto il conto…cioè mi sono rimasti quindicimila euro…”).
La donna, immedesimandosi nella condizione delle mogli dei detenuti, rivolgeva particolare attenzione al sostentamento delle loro famiglie (“…appena le porta…io glieli faccio avere…dille così) e un sodale libero, consapevole di quanto la cosa stesse a cuore, affermava che sarebbe stato disposto a farlo anche di tasca propria (glieli stavo dando io….di tasca mia…”).
I particolari dell’operazione verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà presso la caserma G. Carini, sede del Comando Provinciale dei Carabinieri di Palermo.